IL CORSIVO – Il “futuro” di Salvini e quello dei semplici ed umili

La premessa è parte integrante di tutto quanto segue nel corsivo di oggi. La premessa è che, naturalmente ad avviso del sottoscritto, Matteo Salvini – pur restando un ottimo ministro – da tempo non interpreti più, sul piano politico, la realtà economica e sociale del Nord Italia, i sentimenti e i sogni e le speranze di quella parte del Paese. E ciò spiega soprattutto, non “anche”, perché la Lega ha perso progressivamente consensi elettorali evidenziando sempre più la crisi di leadership, forse irreversibile, del suo Capo.
Ciò detto, le cronache politiche di questi ultimi giorni confermano la sensazione del percorso in discesa ripida intrapreso dal leader leghista: una discesa tanto ardita da rappresentare un problema concreto e serio per la stessa stabilità della maggioranza di governo.
Fa parte di questo percorso lo show di Salvini l’altro giorno a Madrid, nel corso della kermesse dell’ultradestra europea.
Dal palco dell’adunata “Make Europe Great Again”, il leader della Lega è tornato all’attacco dell’Unione europea con i temi ormai stantii del burka, del gender e del Green deal, ed ha rilanciato i suoi slogan più cari dell’attuale contesto: “Meno Europa, più libertà… Trump ci ha dimostrato che un nuovo mondo è possibile… Non è l’Unione che legittima gli Stati, ma sono gli Stati che legittimano l’Europa… Dobbiamo fare in Europa quello che Trump sta facendo in America… Il futuro siamo noi”.
Ha detto tanto e più di tanto, senza rinunciare ad una bordata polemica verso i popolari europei, quindi implicitamente anche verso Forza Italia (“È tempo che abbandonino ovunque le alleanze con i socialisti, che scelgano dove stare, o con il passato di Soros o con il futuro di Elon Musk”).
Fin qui Salvini. Al cui riguardo, per quanto ancora ha affermato su Europa e futuro, cosa vorrebbero dire i “semplici ed umili” che invece la pensano come noi? Con tutto il rispetto per il politico, il ministro e le sue idee, vorrebbero dire, e di fatto dicono, anzi gridano che: se il futuro indicato da Musk e Trump è la conquista di Marte (magari per andarci perfino a vivere), è la cacciata degli immigrati esibiti con le catene alle mani e ai piedi, è l’accumulo indiscriminato e molto probabilmente criminale delle ricchezze, perdippiù nella sostanziale indifferenza verso le antiche e nuove povertà; se tutto questo è, noi vogliamo restare con i piedi, con la mente e con il cuore ben piantati sulla Terra, senza pensare né a Marte né alla Luna, ma sforzandoci piuttosto di curare la Salute fisica e umana del nostro Pianeta, con politiche ambientali e sociali esattamente opposte a quelle para-psichiatriche, se non proprio pazzesche, dei pericolosissimi autocrati e oligarchi del modello neo-imperialista Musk-Trump-Putin e dei loro cloni sparsi ormai in tutte le latitudini del mondo.

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