IL CORSIVO – Martusciello e il voto a prescindere

Stiamo avendo ormai da settimane assaggi significativi di quella che sarà la campagna elettorale per le regionali in Campania. Non si sa ancora quale epilogo avrà la vicenda del Terzo Mandato che sta tenendo banco dall’inizio dell’estate. Non si sa, quindi, se De Luca sarà candidabile o meno. E comunque, nell’un caso e nell’altro, non si sa come sarà sbrogliata la matassa all’interno del Pd e dell’area di centrosinistra, se ancora così si può chiamare lo schieramento alternativo al centrodestra dopo che Elly Schlein ha spinto il Partito Democratico addirittura a sinistra dell’ex Pci, di fatto cancellando storia, cultura e valori dell’ex Democrazia cristiana.
In questa lunga vigilia d’inizio della campagna elettorale vera e propria, tuttavia, l’ammuina la stanno garantendo quelli del centrodestra, Fratelli d’Italia e Forza Italia in modo particolare. E una ragione c’è: tra i due litiganti per la candidatura alla presidenza della Regione, Cirielli e Martusciello, tutti potrebbero goderne fuorché qualcuno della Lega, con tutto il rispetto per il coordinatore regionale Giampiero Zinzi, deputato battagliero e di buona scuola politica paterna. È del tutto evidente, considerate le cifre di forza elettorale dei tre soci del centrodestra, che il candidato sarà o di FdI oppure di FI.
In ogni caso, tra i due ammuinatori principali, il primato è di Martusciello oltre ogni ragionevole dubbio. L’Europarlamentare dalle centomila preferenze quotidianamente esibite, perfino quando non è indispensabile, non lesina energie per la conquista della candidatura. Naturalmente batte il chiodo sul suo principale punto di forza: la capacità di raccogliere voti, senza badare – con sano (?) pragmatismo – a distinguere tra “voto” e “consenso”.
Ne ha dato prova plastica attraverso una dichiarazione rilasciata a LaPresse. Eccola: “Consiglieri eletti con De Luca? Ne ricevo uno al giorno. Molti di loro sono validi e rappresentativi. Con gli eletti della provincia di Napoli, poi, c’è una conoscenza antica. Capisco il loro stato d’animo, non mi pongo problemi ad accoglierli, se condividono i nostri valori… Lasceremo le liste aperte per tutti coloro che non vorranno seguire il candidato della sinistra”.
Cosa dire? Metaforicamente parlando, se un po’ di codice penale venisse applicato al codice (smarrito) dell’etica politica, i Martusciello in giro per l’Italia (e ce ne sono che ce ne sono!) verrebbero “condannati” (almeno dal tribunale degli elettori seri) per “istigazione al trasformismo” (che di fatto non è reato, ma rappresenta il peggior cancro della cattiva politica).

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