IL CORSIVO – Il campo largo e la “Sibilla” di Volturara Appula
Dovrà ricredersi – e soprattutto cambiare radicalmente tattica furbastra e strategia padronale – chi aveva immaginato, specie nel Partito Democratico, che sarebbe stata impresa facile pelare e tenere in ostaggio nel campo largo il Gattone con la pochette Giuseppe Conte. Forte della disfatta di Grillo al voto per la Costituente, il leader (ormai assoluto) del M5S ha dato ulteriore prova di destrezza politica nel corso della festa (Atreju) di Fratelli d’Italia.
Intervistato dal direttore di Libero, Mario Sechi, ha detto – tra l’altro – tre cose particolarmente significative. E lo ha fatto sul filo della magistrale ambiguità dei migliori leader dell’ex Dc, l’area culturale dalla quale peraltro proviene: ragionamenti dotti, incorniciati in un ampio spazio di libertà interpretativa, quindi scientificamente sibillini, adattabili per la spiegazione meglio funzionale all’obiettivo che si vuole raggiungere quando arriva il tempo delle scelte.
Rispondendo alle domande di Sechi, Conte ha detto: 1) “Se sono di sinistra? Se sinistra oggi significa combattere il governo attuale nel solo nome dell’antifascismo, io non ci sto. Se sinistra significa che puoi accogliere tutti quanti indiscriminatamente, io non ci sto. Se significa preoccuparsi solo di chi vive nei quartieri bene, nella Ztl, io non ci sto”. 2) “Attenzione. La comunità del M5S ha preferito chiamarsi progressisti indipendenti. Noi abbiamo una visione diversa e alternativa a quella della destra e lavoriamo per costruire una alternativa di governo. Siamo convinti che bisogna combattere le tante ingiustizie che ci sono nel Paese. Questa è la vocazione originaria del M5S”. 3) “Noi non saremo mai il cespuglio e il junior partner di nessuna forza politica. Anche prima della Costituente l’ho sempre detto: noi non siamo per un’alleanza strutturale e organica, ad esempio, con il Pd o con altre forze politiche, perché questo snaturerebbe le nostre battaglie. Noi vogliamo fare il nostro percorso e a tempo debito vedremo se ci sono i presupposti, come ci auguriamo, per costruire un’alternativa di governo seria, credibile e solida”.
Fin qui le risposte dell’ex Premier. Ora armatevi di pazienza e rileggetele più volte, e poi provate fino alla noia a dare un senso univoco a tutto ciò che ha detto. Certo, è missione impossibile. Ma non perché egli sia incomprensibile. Tutt’altro, Infatti – come e più di quella Cumana – la Sibilla di Volturara Appula, ovvero Conte, scientificamente alimenta il dubbio: scioglierà l’oracolo, in un verso o nell’altro, solo quando il Pd di Schlein avrà accettato o meno le sue condizioni.
P.S.: A differenza della conclamata ambiguità degli altri leader del centrosinistra, a Conte va riconosciuta una attenuante: lui è ambiguo per necessità, quasi una legittima difesa; Schlein e compagni lo sono presuntuosamente in malafede: ritengono che gli dei del campo siano loro e basta; Conte è solo un ospite provvisorio cui bisogna fregare il portafoglio elettorale.
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