IL CORSIVO – Le parole di Mattarella su Musk e Giorgia Meloni
Nel suo intervento alla Conferenza degli ambasciatori tenutasi ieri alla Farnesina, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha molto opportunamente sottolineato il rischio che un certo capitalismo selvaggio ceda alla tentazione di condizionare la democrazia. Senza mai farne il nome, il riferimento era a Elon Musk, in modo specifico alle sue recenti ostentazioni di potenza con l’editto di cacciata dei giudici italiani nella vicenda migranti.
Rivolto agli ambasciatori, Mattarella ha detto: “Viene spontaneo chiedersi quale posto abbia la diplomazia nel contesto di atteggiamenti e forze, anche di natura non statuale, che si propongono di intaccare la cornice di norme e principi statuiti, per assicurare ai membri della comunità internazionale interazioni stabili e ordinate secondo regole riconosciute e valide per tutti… Non è la prima volta nella storia che gli Stati vengono messi in discussione nella loro capacità di perseguire e garantire gli interessi dei popoli e, quindi, dei cittadini… Tema che appare di rinnovata attualità, a fronte di operatori internazionali svincolati da ogni patria la cui potenza finanziaria supera oggi quella di Stati di media dimensione, e la cui gestione di servizi essenziali sfiora, sovente, una condizione monopolistica”.
Cosa dire? La domanda alla Premier Meloni è dichiaratamente retorica: sono fondate e legittime le sue durissime risposte agli attacchi ricevuti dalle Schlein, dai Landini e perfino dai Prodi; ma non Le pare il caso – Onorevole Presidente Meloni – di evitare almeno pubblicamente gli abbracci e i sorrisi con questo tipaccio – ancorché straricco, ma chissenefrega! – di Elon Musk?
Forse – per un recupero di memoria della nostra Premier, che è Giorgia, madre e “cristiana” – torna utile parafrasare la famosissima massima di Gesù nel Vangelo di Matteo: “È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che uno straricco tipo Musk entri nel Regno della Democrazia e ne comprenda l’immensa, vera ricchezza”.
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