IL CORSIVO – LILLI GRUBER, MELONI E IL GIORNALISMO MILITANTE
Riprendiamo dall’Ufficio Studi della Cgia. Nell’ultimo biennio l’occupazione in Italia è cresciuta complessivamente di 847 mila unità, di cui 672 mila sono lavoratori dipendenti e 175 mila autonomi. Di questi nuovi occupati, le donne ammontano al 49,6%. Dei 496 mila disoccupati in meno rilevato nello stesso periodo, le donne sono il 55,1%. In termini assoluti, a ottobre 2024 le donne occupate hanno raggiunto il livello di 10 milioni e 253 mila unità lavorative. Altro dato significativo: il Mezzogiorno d’Italia ha fatto registrare negli ultimi due anni il maggiore incremento occupazionale, con circa 350 mila addetti in più e la Campania con l’indice maggiore di crescita.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha commentato la rilevazione statistica nei seguenti termini: “I dati diffusi dalla Cgia confermano un importante trend positivo per il mercato del lavoro in Italia. I numeri ci spingono a lavorare con determinazione per creare ulteriori opportunità e garantire stabilità e crescita economica alla nostra Nazione. L’Italia è sulla strada giusta ma non ci fermiamo: c’è ancora molto da fare”.
Non avesse mai detto ciò ed altro nel corso della settimana, Giorgia. Dall’alto della sua Onniscienza, usuale atteggiamento tivvù altero e dogmatico, tono afono ma determinato, l’ineffabile giornalista Lilli Gruber, già parlamentare europeo Pd, ha liquidato la presidente del Consiglio titolando il suo Otto e mezzo di venerdì: “L’Italia galleggia e Meloni si celebra”. Come a dire: egregia Premier, qualsiasi cosa tu faccia, si trattasse perfino d’un mezzo miracolo, tu fai male e sei il Male a prescindere.
Con tutto il rispetto per Gruber, questo è un esempio paradigmatico del giornalismo “militante” – di sinistra, centro e destra – che contribuisce a rendere sempre più sgradevole l’informazione politica italiana.
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