IL CORSIVO – L’Autonomia, Travaglio e l’irpino professor Cassese
Anche se i diretti interessati – i leghisti innanzitutto, seguiti a ruota dai Fratelli d’Italia e dai forzisti della buonanima di Berlusconi – fanno finta di niente, o addirittura leggono al contrario il comunicato stampa della Consulta, la Corte di Cassazione (vedi corsivo di ieri) ha smontato l’impianto dell’Autonomia differenziata disegnata dalla legge Calderoli definendone incostituzionali ben sette norme. Una prima vittoria per il Sud Italia. Ora dovrà essere il Parlamento a sanarne il vulnus attenendosi rigorosamente alle disposizioni specifiche e alla cornice generale indicate dalla Corte.
Azzeccatissimo, al riguardo, non solo l’editoriale di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano di ieri ma anche il suo commento nel corso della trasmissione “Otto e mezzo” di Lilly Gruber l’altra sera su La7.
Travaglio ha detto: “È vero che questo è un governo di somari: scrivono le leggi coi piedi e poi se la prendono coi giudici perché non le applicano. Ma non si possono applicare leggi scritte coi piedi, visto che confliggono con la Costituzione, col diritto europeo eccetera. Però guardate che la faccenda dei Lep, che è stata devastata dalla Consulta, portava la firma del professor celebratissimo Sabino Cassese. Lui si è prestato a questa operazione dell’Autonomia differenziata che oggi la sua Corte Costituzionale, di cui è un giudice emerito, ha raso al suolo. Lo dico perché spesso ci sono dei personaggi che passano per dei giganti del diritto così, a prescindere dalle cose che dicono e che fanno. Oggi ne abbiamo avuto un esempio in Italia…”.
Cosa dire? Travaglio fa un’affermazione forte, vera e saggia. Tuttavia, personalmente continuo ad essere convinto che il professor Cassese, irpino di Atripalda, sia di fatto un gigante del Diritto. Epperò la circostanza che si sia reso complice di Calderoli e compagnia cantando, con il capitolo Lep, mi spinge a interrogarmi (e a interrogarlo) su come mai una roba del genere possa essere accaduta. In attesa di una sua eventuale, esaustiva spiegazione, da irpino come lui avverto il dovere e il bisogno di chiedere scusa all’intera comunità del Sud Italia per i danni ingenti che avrebbe subito dall’Autonomnia scritta da Calderoli, e in qualche misura avallata dal professor Cassese, se la Corte Costituzionale non si fosse espressa nei termini in cui ha fatto.
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