IL CORSIVO – Il terzo mandato e il “verbo” del Nazareno
Sabato i consiglieri regionali dem della Campania hanno avuto il coraggio e il buon senso di disobbedire alla segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, la quale dal Nazareno si era arrogantemente consentita l’abuso di ingerire nelle vicende della vita democratica della Regione. Nei confronti di quei consiglieri, infatti, aveva lanciato un anatema che sa di sistema politico da Corea del Nord e che, in buona sostanza, suonava più o meno così: Se votate la proposta di legge che di fatto consente a De Luca di candidarsi al terzo mandato, in verità in verità vi dico che voi sarete messi fuori dal partito.
In commissione Affari Istituzionali le cose sono andate in modo diverso da come voleva la Schlein: i consiglieri dem, dopo aver correttamente informato la segretaria, hanno votato assecondando la coscienza e non il diktat del Nazareno, associandosi agli altri colleghi della maggioranza che da cinque anni sostiene De Luca.
Domani ci sarà il passaggio definitivo in aula: si vedrà se i consiglieri dem continueranno a difendere le loro sacrosante prerogative o cederanno alle minacce della segretaria nazionale e dei suoi oligarchi.
Tuttavia, quale che sarà l’esito finale di questa vicenda in Consiglio, resta l’esempio imbarazzante di un partito che ostenta l’aggettivo democratico ma che in concreto nega i fondamentali del concetto di democrazia, perdippiù involvendosi in un neo-centralismo che mortifica e calpesta le rappresentanze politiche territoriali.
A giudicare dai fatti accaduti, é legittimo concludere che l’attuale Nazareno di Elly Schlein confonde la sede di partito con il Verbo dell’Altissimo. Un disastro anche sul piano squisitamente ideologico.
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