IL CORSIVO – Gli eurodeputati leghisti e i soldi all’Ucraina

La buona notizia. Ieri la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha scritto su X: “Voto storico all’Eurocamera oggi sul sostegno all’Ucraina per 35 miliardi di euro. Ci assicureremo che i beni congelati dalla Russia siano utilizzati dall’Ucraina. Per rinnovare, ricostruire e riprendersi”.
L’altra notizia, lanciata dall’Ansa:”Gli eurodeputati della Lega si sono astenuti nel voto sul prestito europeo per l’Ucraina finanziato con i profitti dei beni congelati russi. Hanno optato per l’astensione sette degli otto deputati leghisti, mentre era assente dall’aula Aldo Patriciello. Tutte le altre delegazioni italiane si sono espresse a favore”.
Qualcuno si dice sorpreso. Ma quale sarebbe la novità? Non c’è mica bisogno della zingara per indovinare che i leghisti di Matteo Salvini – ovvero non tutti, indistintamente, i leghisti – hanno in gran simpatia Putin. Bisognerebbe piuttosto chiedersi perché lo Zar stia loro tanto simpatico. Ma questa è un’altra storia. E nemmeno qui, comunque, è necessaria la zingara.

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