Ariano, morte Gerardina Cusano. Un anno senza verità. Chiesto altro tempo per le perizie
Rimbalzò alla cronaca come presunto caso di botulino poi smentito dalle indagini. Sono ancora tre gli indagati. A distanza di un anno la morte di Gerardina è ancora un mistero
Ancora nessuna verità sul caso di Gerardina Corsano, la 46enne arianese deceduta un anno fa in circostanze sospette nell’ospedale “Frangipane-Bellizzi” . A distanza di un anno la sua morte resta avvolta nel mistero. I periti incaricati dal tribunale di Benevento di depositare una relazione sulla scorta degli esami autoptici hanno chiesto un’ulteriore proroga per il deposito della stessa. L’unica certezza emersa finora è che non fu il botulino presumibilmente contratto per aver consumato una pizza in un noto locale del posto ad uccidere Gerardina. Il caso ebbe una forte risonanza mediatica. Dal botulino si passò ad ipotesi ancora più intriganti come quelle di intossicazione alimentare o avvelenamento da pesticidi o sostanze vendute nell’azienda del marito. Si brancola nel buio oppure la verità è più complessa di quanto si possa immaginare. Gli avvocati che difendono i tre indagati, i proprietari della pizzeria ed il medico di pronto soccorso che seguì la paziente nei vari accessi alla struttura, non si sbilanciano così come non si sbilancia l’avvocato Giovanni Pratola che difende il marito della donna, Angelo Meninno anche lui finito al Pronto soccorso con la moglie ma con sintomi più lievi. A prendere piede l’ ipotesi di un presunto avvelenamento per inalazione involontaria di sostanze chimiche per l’agricoltura vendute nell’azienda di famiglia . L’avvocato Gerardo Giorgione, difensore dei Corsano è convinto , sulla scorta degli accertamenti di parte, che si sia trattato di un caso di avvelenamento e che comunque vi possano essere delle responsabilità mediche. La famiglia Corsano , ci ha detto al telefono, è devastata dal dolore e ancora di più dal fatto di non conoscere la verità sulla morte di Gerardina.
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