IL CORSIVO – Calenda e il silenzio della Meloni su Stellantis

Oggi lo sciopero generale dei metalmeccanici a Roma. Uno sciopero più che giustificato e che, tra l’altro, riaccende i fari sul caso Stellantis dopo che l’ad Carlo Tavares, a fronte di un disimpegno produttivo in Italia sempre più evidente, ha avuto il pessimo gusto di chiedere ancora agevolazioni economiche e finanziarie al nostro Paese.
Bene ha fatto ieri Carlo Calenda a richiamare polemicamente l’attenzione della Premier sul problema del Gruppo sorto sulle ceneri della Fiat e presieduto dall’erede di Agnelli, John Elkann.
Il post del leader di Azione: “Anche la Casa Bianca richiama Stellantis agli impegni che non sta rispettando. Sarebbe forse, ma solo forse, il caso che Giorgia Meloni, che dell’audizione di Tavares non ha detto nulla, si facesse sentire”.
Come non condividere le sacrosante ragioni espresse da Calenda, che del resto è stato il primo a denunciare i comportamenti di Stellantis, senza peraltro risparmiare critiche alla linea morbida – chissà perché! – tenuta dalla Cgil?
Possibile che quando si parla di questo Gruppo dell’automotive sia la Premier che il suo ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso, innestano la retromarcia e si muovono, perdipiù, con le gomme sgonfie?

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