Il Consiglio di Stato ordina approfondimenti sul Biodigestore di Chianche e riapre la partita

Sarà una nuova e conclusiva udienza nel merito davanti al Consiglio di Stato il prossimo 19 dicembre a stabilire se il Biodigestore di Chianche si farà. I giudici della quarta sezione hanno chiesto un approfondimento normativo anche sulla presunta incompatibilità tra impianto e vigneti sollevata da alcuni Comuni

La quarta sezione del Consiglio di Stato riapre la partita sul Biodigestore di Chianche,  ordinando approfondimenti nel merito dell’iter che ha portato all’autorizzazione ambientale dell’opera. Nel frattempo, ha fissato una nuova e conclusiva udienza nel merito per il prossimo 19 dicembre, quando i giudici stabiliranno se il Biodigestore di Chianche si farà. L’approfondimento normativo riguarderà anche la presunta incompatibilità tra l’attività dell’impianto e i pregiati vigneti che nella Media Valle del Sabato alimentano uno dei vini più noti e apprezzati dell’Irpinia, il Greco di Tufo DocG. Sollevata da alcuni Comuni, la questione tiene inchiodato l’iter dell’opera da anni, ritardando l’attuazione delle previsioni contenute nel Piano d’Ambito vigente per la provincia di Avellino. Secondo la Regione Campania e l’Eda il biodigestore rappresenta una risorsa fondamentale per mettere in equilibrio il ciclo integrato dell’Irpinia, rendendo questo ambito ottimale autosufficiente, anche in considerazione dell’investimento autorizzato e finanziato a Teora, dove si annuncia la costruzione di un nuovo centro per il compostaggio da 12 milioni di euro. I giudici hanno chiarito alle rappresentanze regionali che a valle del giudizio, entro la fine dell’anno, se l’esito sarà favorevole, il proponente Comune di Chianche potrà cantiere l’opera, già appaltata da mesi.

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