Nell’intesa sulla Coesione il progetto irpino per le reti idriche da oltre 400 milioni
Con la firma dell’Accordo per la Coesione della Campania che rende spendibili 3,5 miliardi si sbloccano i 400 milioni del grande progetto per le reti idriche presentato dalla Provincia di Avellino nel 2022 al Ministero. Il programma fu poi girato alla Regione che ora può finanziare le opere
Nell’intesa sull’Accordo per la Coesione della Campania, che rende spendibili 3,5 miliardi, si sbloccano anche i 400 milioni del grande progetto per le reti idriche, presentato dalla Provincia di Avellino nel 2022 al Ministero delle Infrastrutture, che lo ha poi girato a Palazzo Santa Lucia in carico al Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) 2021-2027. Si tratta di un progetto pilota, un pacchetto strategico di interventi, finalizzati a migliorare l’efficienza del sistema, ma non a risolvere il problema. Il fabbisogno certificato dall’Ente Idrico Campano per garantire la piena efficienza della provincia di Avellino ammonta a un miliardo e 200 milioni. È il frutto di una previsione integrata trentennale di opere per acquedotti, reti fognarie e impianti depurativi. Con i 400 milioni programmati dalla Provincia di Avellino, che ha raccolto gli elaborati prodotti dai Comuni e dall’Alto Calore Servizi, si potranno tagliare almeno in parte quelle perdite strutturali che nel corso dell’estate hanno pesantemente condizionato l’approvvigionamento idrico sui territori in oltre 60 centri urbani, compreso il capoluogo. A questo proposito, l’attenzione è tutta sull’attuale gestore del ciclo idrico integrato, l’Alto Calore, alle prese con una procedura di salvataggio finanziario vitale non solo per garantire una futuro alla amministrazione pubblica delle acque, ma soprattutto per consentire lo sblocco delle risorse nazionali destinate all’Irpinia. Tra un mese arriverà il pronunciamento definitivo da parte del tribunale.
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