Pd, Iannaccone: “Gravi le parole di Pizza, è evidente che serve un nuovo congresso provinciale”

L'esponente dem Sara Iannaccone replica al segretario provinciale del Pd irpino

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Sara Iannaccone, componente dell’Assemblea Nazionale del Pd:

 

Con questa nota a margine dell’intervista rilasciata dal Segretario Provinciale del PD, l’avv. Nello Pizza, ad ITV da componente dell’Assemblea Nazionale, nonché iscritta al circolo del PD Aldo Moro, mi preme far presente l’imbarazzo per quanto affermato dal succitato. 

L’iniziativa che ha preso luogo sabato 14 settembre, che aveva come tema di discussione l’autonomia differenziata e presenziata dall’On. S. Ruotolo, era rivolta a tutti coloro che volessero spontaneamente prenderne parte. Mi premo riferire che sono stati invitati tutti gli amici del Partito, tra cui lo stesso Segretario provinciale. Detto ciò, c’è chi ha voluto prenderne parte e chi ha preferito non farlo.

 Durante il convegno, molto partecipato e sentito dalla cittadinanza – non solo del capoluogo ma anche della Provincia- ed il dibattito sulla necessità di una politica attiva per l’Irpinia in una prospettiva europea, di una politica che intercetti le necessità di un cambiamento rispetto alla risoluzione di problematiche locali, è venuto fuori il malcontento di una fetta di iscritti, anche di referenti istituzionali, che hanno manifestato di appartenere ideologicamente al Partito Democratico nazionale ed europeo ma non a quello provinciale, in quanto la sede di Via Tagliamento con l’attuale segreteria non da alcuna rappresentanza alle diverse sensibilità ma soprattutto delle istanze della comunità democratica intorno ad essa. Non si tratta di “una faida interna” – come giornalisticamente è stata definita – ma di una critica che, dal Segretario Provinciale, avrebbe dovuto essere ascoltata in maniera costruttiva e rielaborata in termini di accoglienza e non di diniego. Un Partito si costruisce con la comunicazione positiva, la partecipazione ai dibattiti – anche scomodi – e non tramite un dialogo di botta e risposta sui giornali o telegiornali. Mi sembra di esser ritornati a più di un anno e mezzo fa, quando con la vittoria di Elly Schlein alle Primarie, a livello nazionale ma soprattutto cittadino, ci si scontrava sui giornali per rivendicare attraverso dei dati oggettivi un’appartenenza ad un Partito locale avviluppato ed immobile. Ricordo che a seguire ci sono state, da parte dell’area Schlein, richieste di apertura, di collaborazione per l’organizzazione di attività e possibili iniziative raramente accolte dalla segreteria, assente sul territorio anche nel promuovere “le Estati militanti”. Rimprovero – stavolta anche pubblicamente – alla Segreteria Provinciale la mancanza di aggiornamenti ed inviti di partecipazione alle riunioni a cui – da compente dell’Assemblea Nazionale – la sottoscritta aveva ed ha il diritto da Statuto di partecipazione, le quali invece avvenivano tra le mura e le finestre chiuse di Via Tagliamento!

In merito alla questione amministrative della città di Avellino, ritengo che Antonio Gengaro ad oggi sarebbe stato il nostro Sindaco se avesse avuto alle spalle un Partito coeso e realmente impegnato a vincere, 

Tutti abbiamo ammirato il coraggio di Antonio nell’affrontare l’inizio della sua campagna elettorale in solitaria nel suo Partito ed il suo desiderio di mettere insieme i cocci di un vaso che era danneggiato ed ora non si può accettare la frase che esista scarsa coerenza politica, soprattutto perché Gengaro non ha avuto il pieno appoggio del partito (non dimenticherò mai il post su fb  “– 5000”) col nascere 

Resto ancora più basita nell’ascoltare il Segretario Pizza che chiede le dimissioni ad un Presidente di Provincia, confondendo questioni di militanza partitica con l’istituzione che il dott. Buonopane rappresenta ad oggi.

Concludo la presente affermando che i nostri elettori vorrebbero veder costruire ponti e non muri, ecco un altro motivo per il quale chiediamo ancora un congresso provinciale, a prescindere dai ricorsi pendenti e da “un fronte regionale” che esiste solo per chi semina tempesta.

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