IL CORSIVO – Fitto in Ue con deleghe da mille miliardi? Magari, però…
Sarà il ministro Raffaele Fitto il prossimo commissario italiano nell’esecutivo Ue? Se ne parla da tempo ma di questo futuro non c’è ancora certezza. Si sa che il prescelto da Giorgia Meloni è lui. Si sa anche che è un nome molto gradito alla presidente Ursula von der Leyen. Epperò il “Mai dire mai in politica” vale in Europa esattamente quanto in Italia.
Nella sua rubrica Palomar per il Corriere Tv, Antonio Polito analizza il caso Fitto con la consueta lucidità. E arriva alla conclusione secondo cui appare altamente probabile che l’attuale potente ministro del governo Meloni otterrà un pacchetto di deleghe rilevante: si ipotizza la gestione di ben mille miliardi di euro.
Cosa dire? Se fosse questo il finale travolgente, da cittadini italiani – al di là delle simpatie o antipatie politiche – dovremmo esserne tutti fieri e contenti. Ad una condizione, mi permetterei di aggiungere. E cioè che Fitto non faccia in Europa con l’Italia quello che ha fatto in Italia con la Campania: sei miliardi di euro del Fondo Sviluppo e Coesione (di fatto diventati 4,8 con la sottrazione di 1,2 maldestramente dirottati su Bagnoli) che a distanza di quasi due anni ancora non vengono erogati per far dispetto politico a De Luca.
A Bruxelles il ministro pugliese non la farebbe franca, se dovesse immaginare di mettersi a giocare a nascondino con mille miliardi idealmente fermi sotto il cuscino. Come minimo rischierebbe l’ipotesi di un Tso.
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