IL CORSIVO – CALENDA–RENZI E LA STORIELLA DEL BUE E DELL’ASINO

In una intervista rilasciata al Gruppo editoriale Nazione-Carlino-Giorno, il leader di Azione, Carlo Calenda, riprende la dichiarazione entusiasta con cui Matteo Renzi annuncia la sua adesione al campo largo di centrosinistra. E riferendosi esplicitamente al cofondatore dell’ex Terzo Polo miseramente fallito, lancia un messaggio alla segretaria del Pd dal seguente tenore: “Pensavo di essere l’ultimo pirla che si era fidato di Renzi. Non ero l’ultimo e questo mi rassicura dal punto di vista psicologico. L’unica cosa che mi sento di dire è in bocca al lupo a Elly Schlein”.
Ma non si ferma qui. Per rendere più chiaro il concetto, Calenda aggiunge: “Se pensassi anche io che la politica è solo mero tatticismo, impiegherei dieci minuti a entrare nella coalizione di centrosinistra, chiedendo qualche posto sicuro. E poi, quanto sarebbe destinato a durare un governo del genere che non è d’accordo se stare o non nella Nato, o se ci sono dentro i 5 Stelle che continuano a dire Viva il Venezuela? Mi spiace, non ragiono così. Sono consapevole che per rompere il bipolarismo serve tempo. Ma qualcuno ci deve provare, e quando le cose vanno male ci si rialza e si ricomincia”.
Cosa dire? Non si può mettere in dubbio che Calenda creda davvero nei principi che enuncia. Epperò egli stesso ha ceduto alla tentazione di “ammoccarsi” nel campo largo con risultati devastanti alle scorse regionali. Insomma, Renzi non è l’unico a giocare con le porte girevoli del centrosinistra o campo largo che dir si voglia: da qui entro, da lì esco. Sicché, per la coppia più presuntuosa e sfigata della politica italiana, calza a perfezione, con rigorosa reciprocità, l’antico adagio che racconta del bue che chiama cornuto l’asino.
In bocca al lupo a tutt’e due.

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