Cercasi investitori privati per lo Sponz Fest. A Calitri mobilitato il comune e le associazioni

La mancanza di liquidità finanziaria della Regione impedisce la programmazione del Festival altirpino, ma lo staff del cantautore e direttore artistico Vinicio Capossela resta inamovibile: la manifestazione si deve fare con fondi pubblici. Con il trasferimento dei 90 mila euro dalla regione sul territorio si genera un introito da oltre 3 milioni di euro

Lo Sponz s’ha da fare. In queste ore il Comune di Calitri, le associazioni di volontariato e Sponziamoci che gestisce l’organizzazione del festiva ideato e diretto da Vinicio Capossela ragionano su come garantire l’edizione 2024 della manifestazione in alta Irpinia. L’assenza della copertura finanziaria regionale impone l’individuazione di altre forme di finanziamento. Il sindaco di Calitri Michele Di Maio conferma un colloquio fitto e a maglie strette con un pool di imprenditori del comprensorio.

La cifra di base da raggiungere per garantire l’apertura del sipario è fissata a 50 mila euro, e non si esclude la disponibilità di una cordata di portatori d’interesse pronti a fare un primo passo. Riunite presso il quartier generale della casa comunale, le associazioni di volontariato hanno garantito la disponibilità, ma rappresentano una debolezza economica e finanziaria che non consentirebbe sviluppi.

In queste ore un altro importante imprenditore di cui Di Maio non rivela l’identità si è fatto avanti per sponsorizzare l’evento. In attesa di conoscere gli sviluppi, resta certo il rinvio della manifestazione che da dieci anni infuoca l’ultima settimana di agosto altirpina. Anche se non è detta l’ultima parola. Il cantautore calitrano di fama internazionale ha già lanciato il sasso nello stagno: l’annullamento del festival a causa del braccio di ferro fra Fitto e De Luca per il trasferimento dei fondi potrebbe dare vita ad un manifesto culturale.

Qui tutti ricordano il contributo determinante di Vinicio Capossela contro la realizzazione della mega discarica sul Formicoso, e il Festival altirpino è un importate manifesto socio culturale e politico che ha travalicato da tempo i confini regionali. Insomma non si escludono colpi di scena, in perfetto stile Capossela.

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