Inchiesta Dolce Vita, il legale di Festa: “Dalle indagini nessuna traccia del denaro”
La nota del penalista Luigi Petrillo, avvocato difensore di Gianluca Festa, in merito agli sviluppi di indagine nei confronti del suo assistito
Il difensore del Dott.Gianluca Festa, il penalista Luigi Petrillo, ha inviato una nota alla stampa per commentare “l’ ordinanza applicativa degli arresti domiciliari che ha raggiunto l’ indagato, ed i cui contenuti vengono variamente somministrati in queste ore alla pubblica opinione” su espresso mandato del suo assistito.
A partire dalla circostanza che “gli atti posti a sostegno della misura cautelare eseguita stamane alle ore 6,35 non sono stati ancora posti a disposizione della difesa, sicchè non è possibile, allo stato, valutare compiutamente la corrispondenza degli indizi di reato addebitati al materiale probatorio raccolto; ad un primo esame del solo provvedimento, preme tuttavia segnalare: che non viene contestata al Dott.Festa la condotta di corruzione per atto contrario ai doveri d’ ufficio, non essendosi individuato alcun appalto o affidamento pubblico illecitamente aggiudicato, bensì quella ben meno grave di asservimento delle funzioni; che in relazione a tale fattispecie, le indagini patrimoniali svolte sull’ indagato e sui suoi familiari non hanno consentito di riscontrare che da tale reato siano derivate utilità in denaro, dal momento che non è stata rintracciata alcuna liquidità chiaramente incoerente con le entrate del Dott.Festa; il compendio probatorio pare comporsi esclusivamente di intercettazioni ambientali e telefoniche, in buona parte non univoche, ma oggetto – nel provvedimento notificato – di elaborazioni interpretative, di cui occorrerà valutare la congruenza nella sede propria; esse intercettazioni risultavano già nella disponibilità degli inquirenti prima dell’ emissione della prima ordinanza custodiale”.
Per quanto riguarda le esigenze cautelari il penalista Luigi Petrillo sottolinea: ” quanto alle esigenze cautelari, rappresentate dal pericolo di inquinamento probatorio e da quello di reiterazione del reato, stupisce che nel provvedimento in argomento si faccia ancora riferimento alla irrilevanza delle dimissioni dalla carica di sindaco, ancorchè al Dott.Festa sia succeduta una nuova compagine amministrativa – peraltro appena insediatasi – ancorchè tutte le condotte addebitate appaiano commesse nell’ esercizio di tale funzione ed ancorchè l’ indagato si trovi agli arresti domiciliari dal 18 aprile del corrente anno”. Infine si rileva come: “la difesa dell’ indagato ora attende la decisione della Corte di Cassazione che si esprimerà nel mese di settembre sulla dedotta illegittimità delle intercettazioni eseguite nel corso di queste indagini preliminari”.
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