Laura Nargi sindaco di Avellino, ecco il discorso di insediamento
Le parole pronunciate all’interno dell’aula consiliare dopo aver indossato la fascia tricolore: “Con me Avellino si avvia alla rivoluzione gentile, prettamente femminile, sulla scia dell’aria di cambiamento che spira in Italia e che ha le donne come protagoniste di importanti capoluoghi e anche al governo”
Carissimi avellinesi, e voi consiglieri tutti che siete in questa aula per rappresentare al meglio la città. Questo è un giorno molto importante per tutta la nostra comunità: il giorno della proclamazione del nuovo sindaco e del Consiglio comunale. Ricordo ancora con grande emozione quella primavera del 2013, quando entrai da consigliera per la prima volta in questo luogo, la casa di tutti gli avellinesi, lo spazio della rappresentanza, della democrazia e dei valori civici per antonomasia.
Sono passati 11 anni da quel giorno. E oggi, accanto a quelle emozioni che tornano, con le dovute proporzioni, devono trovare spazio altri sentimenti: l’orgoglio e la responsabilità.
Per la prima volta nella sua lunga storia repubblicana, Avellino ha scelto una donna come sindaco.
E lo ha fatto con un consenso inequivocabile, attraverso il voto di oltre 12.500 persone. Donne e uomini che si sono ritrovati nella nostra idea di città e in quelle prospettive di sviluppo, sostenibile ed inclusivo, che abbiamo illustrato durante tutta la campagna elettorale.
A voi, va il mio primo ringraziamento. La vostra fiducia, la vostra vicinanza, il vostro calore e il vostro sostegno mi hanno permesso di affrontare con serenità e ulteriore convinzione questa sfida elettorale e di vincerla.
Il secondo ringraziamento, però, concedetemelo, lo vorrei rivolgere a delle persone davvero speciali che mi hanno supportata e sostenuta in questi mesi: la mia famiglia, in primis, per avermi trasferito i valori dell’etica e del rispetto verso tutti e per avermi insegnato la forza di un sorriso, anche nei momenti più difficili. Li ringrazio per non avermi fatto mai mancare il loro amore e la loro dedizione.
Poi, i miei tanti amici, quelli che mi accompagnano da sempre e quelli che ho incrociato lungo il mio percorso politico. Senza di loro sarebbe stato tutto molto più difficile.
Un ulteriore ringraziamento lo devo ai candidati consiglieri della mia coalizione. Con il vostro impegno e il grande senso civico che avete dimostrato in tutti questi mesi, avete contributo a rendere possibile questo straordinario risultato elettorale. Grazie.
Vorrei, infine, ringraziare i dipendenti di Palazzo di Città, il commissario prefettizio, sua eccellenza Paolo D’Attilio, e il sub-commissario vicario, la dottoressa Rosanna Gamerra,per aver traghettato serenamente e con rigore la città verso l’appuntamento elettorale. E, infine, il giudice Paolo Cassano e la Commissione elettorale, per il lavoro svolto in queste ultime settimane.
Firenze, Bergamo, Perugia, Lecce, Campobasso, Rovigo, Prato ed ovviamente Avellino sono tutte città capoluogo. Alcune sono i centri più importanti di tutta una regione. Ma sono soprattutto realtà urbane che, nelle ultime elezioni amministrative, hanno scelto di farsi guidare da una donna.
Non è un dato di poco conto. Siamo 8 donne e abbiamo vinto la resistenza, la diffidenza, la restaurazione, incarnando lo spirito del cambiamento.
Lo spirito di quella rivoluzione gentile che ha i lineamenti e la determinazione, il coraggio e la sensibilità, la cura delle cose e l’attenzione per le persone – consentitemi di dire – prettamente femminili.
Una nuova geografia politica si sta sempre più delineando nel panorama italiano e questo ci dice che il vento è finalmente cambiato e la rappresentanza di genere nelle amministrazioni dei comuni italiani è finalmente più matura e contemporanea.
Questi sono i risultati di un processo inarrestabile di partecipazione delle donne alle scelte pubbliche, all’interno di comunità sempre più importanti e ambiziose.
Ma per raggiungere la piena parità in ogni settore della vita civile c’è bisogno di un ulteriore scatto nell’ascolto delle esigenze della nostra comunità. Per dare risposte reali ai problemi della quotidianità e realizzare sui territori quei servizi pubblici che devono avere la forma e la sostanza della concretezza e della risolutezza.
Ieri, Avellino ha scritto una pagina importante nel suo personale libro di storia scegliendo me per guidare la città nei prossimi 5 anni. Questo mi riempie di orgoglio e mi investe di una grandissima responsabilità non solo verso i miei elettori, ma anche e soprattutto verso tutti quegli avellinesi che insieme a me compongono una grande ed orgogliosa comunità di individualità eterogenee e di sensibilità variegate.
Da oggi, Avellino avrà un sindaco donna. Non un sindaco delle donne o per le donne. Ma un primo cittadino che si posizionerà al fianco di tutti gli avellinesi. Provando ad ascoltare tutti e cercando le soluzioni più adatte a migliorare la condizione di vita di ciascuno.
Nel corso di una campagna elettorale, dura, anomala e a tratti velenosa, ho distribuito nei quartieri della città una piantina quale simbolo di rinascita. Il messaggio ad essa correlato ha messo radici nella coscienza collettiva di tutta una città.
Avellino, negli ultimi 5 anni, è sbocciata e adesso dovrà essere portata a piena e completa fioritura. Questo è il compito che mi è stato assegnato dal voto popolare. Questo è l’obiettivo che insieme alla mia squadra ci porremo nei prossimi anni: far fiorire Avellino.
Quella piantina donata agli avellinesi che abitano tutti i quartieri della città, ho già avuto modo di affermare, porta in dote anche un profondo messaggio di conciliazione che ci impone un cambio di paradigma.
È arrivato il momento di mettere da parte divisioni e contrapposizioni strumentali e non più sopportabili e provare a coltivare tutti insieme i fiori della tolleranza, del rispetto, della sana convivenza e dell’inclusione sociale.
Da oggi inizia un nuovo percorso. Un percorso che dovrà transitare necessariamente attraverso una pacificazione politica e sociale. Il governo di una città come la nostra non può prescindere dal mutuo contributo di ogni cittadino e dalla corretta cooperazione di tutti i consiglieri comunali, anche dell’opposizione, per il BENE COMUNE.
La democrazia, dopotutto, è partecipazione, è fiducia e rispetto nelle formazioni sociali e nelle Istituzioni.
Sulla scorta di tutto questo, indosserò la fascia tricolore con profonda responsabilità e gratitudine.
Farò di tutto per essere all’altezza delle aspettative e della fiducia che le persone hanno riposto nella nostra idea di città del futuro. E lo farò con il sorriso, con la serenità, con il coraggio e con la determinazione che hanno sempre rappresentato la mia cifra umana e la mia storia personale.
Quest’aula dovrà essere il luogo dell’incontro e del confronto, del dialogo e del dibattito. Uno spazio protetto dove accogliere idee e proposte, discutere con passione e prendere decisioni, per il bene di Avellino e della sua comunità.
Abbiamo il dovere di ricucire ulteriormente il rapporto che c’è tra la città e questa istituzione, partendo proprio dalla grande fiducia che gli avellinesi ci hanno voluto accordare.
E per farlo, l’ho detto più volte in campagna elettorale, dobbiamo riammagliare ulteriormente tutti i quartieri della città, che rappresentano l’unica trama di un tessuto urbano per troppo tempo sfilacciato.
Ognuna delle persone presenti è stata scelta dagli avellinesi per sedere in quest’aula in rappresentanza dell’intera città, per governare al meglio i processi sociali e politici e per proseguire e migliorare il lavoro svolto da chi ci ha preceduto.
Non abbiamo mai differenziato Avellino in centro e periferie, ma abbiamo il dovere morale, politico e civico di penetrare quelle che Papa Francesco chiama “le periferie esistenziali”, quelle nelle quali molti di noi rischiano di scivolare in momenti di smarrimento e sfiducia nel prossimo e nelle formazioni sociali.
Il nostro obiettivo sarà quello di rimettere al centro ogni cittadino, da rione Parco a Valle, da San Tommaso a Picarelli, da rione Mazzini a Borgo Ferrovia, da Bellizzi al Centro storico, da Contrada Bagnoli a contra Chiaire. Di spendere tutte le nostre energie affinché ognuno di loro percepisca concretamente che la Città di Avellino gli è vicina e che tutti insieme facciamo parte di una straordinaria, complessa e solidale comunità urbana.
Per raggiungere questo obiettivo, sarà fondamentale coinvolgere tutte le istituzioni del nostro territorio, ad ogni livello e in ogni settore: la Provincia e la Regione, il Governo centrale e le Istituzioni europee, la Prefettura e le Forze dell’Ordine, le Università e il tessuto imprenditoriale campano, la Diocesi di Avellino e tutti gli enti territoriali, le associazioni di categoria e il mondo del volontariato, gli ordini professionali e tutti quei corpi intermedi che rendono Avellino una città viva e vitale.
Faccio mie le parole di sua eccellenza, monsignor Arturo Aiello: adesso è l’ora della città. Adesso è il momento di Avellino. E tutti insieme lavoreremo affinché prevalga il bene più grande e comune a tutti.
Sono e sarò una donna delle Istituzioni.
Con lo sguardo rivolto al futuro e con la consapevolezza di avere al mio fianco una comunità orgogliosa, fiera, solidale, inclusiva, ma soprattutto una comunità di donne e uomini che vuole guardare con fiducia e con ambizione al domani.
Per loro sarò al lavoro ogni giorno.
Per loro renderemo Avellino un posto migliore.
Grazie a tutte e a tutti
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