IL CORSIVO – L’ultima “eresia”: sciogliere la Nato
Marco Tarquinio, come si sa, è l’ex direttore di Avvenire, ovvero il giornale di proprietà d’una Fondazione organismo della Conferenza Episcopale Italiana. Candidato come indipendente (si fa per dire “indipendente”) alle elezioni europee (Circoscrizione Centro) nelle liste del Pd, ha detto: “Se le alleanze non servono la pace e da difensive diventano offensive vanno sciolte. Sciogliamo la Nato. Va costruita un’alleanza nuova e tra pari, tra Europa e America. Bisogna quindi sciogliere l’alleanza con Israele e magari, per quanto ci riguarda, sciogliere la Nato in Europa e costruire una nuova alleanza tra pari con gli Stati Uniti d’America. Non si fa in un giorno, ma bisogna farlo”.
Le reazioni più nette e significative sono arrivate dai leader di Italia viva e Azione.
Matteo Renzi: ”Il Pd con Marco Tarquinio dice che per costruire la pace bisogna sciogliere la Nato, sconfessando l’Atlantismo degli ultimi 70 anni.
Noi invece diciamo che per costruire la pace servono la Nato, l’Esercito europeo, la difesa comune e una politica estera. Servono insomma gli Stati Uniti d’Europa, non questo Pd”.
Carlo Calenda chiama in causa direttamente la segretaria Pd, Elly Schlein. “Tarquinio, oltre a pensare che l’aborto sia come la pena di morte, vuole sciogliere la Nato. Il Pd cosa ne pensa? È la vostra linea, Elly Schlein? Davvero vuoi mandare in Ue queste idee?”.
Cosa dire di fronte a posizioni così chiare? Essenzialmente due cose.
La prima, per stare alle alleanze, stavolta non militari ma politiche: è un vero peccato che Renzi e Calenda – due politici d’indubitabile ottimo spessore e convergenti praticamente su tutto – abbiano fatto prevalere le rispettive egolatrie sull’utilità di restare insieme: una forza moderata del 9-10 per cento, di certo tendente verso l’alto, avrebbe inciso in misura decisiva sulla formazione delle maggioranze parlamentari. In altre parole, avrebbe fatto vedere i sorci verdi al Pd, da una parte, e a Fratelli d’Italia, dall’altra .
La seconda cosa. Non è una novità che l’ex direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, avesse qualche simpatia di troppo nei confronti degli Anti-Occidentali: ma che arrivasse ad auspicare lo scioglimento della Nato, ossia ciò che Putin e i suoi Amici vorrebbero più d’ogni altra cosa per potersi mangiare l’Europa in un sol boccone, dovrebbe far riflettere non solo sul Pd di Schlein ma un tantino anche sui movimenti nelle segrete stanze della Chiesa.
Le reazioni più nette e significative sono arrivate dai leader di Italia viva e Azione.
Matteo Renzi: ”Il Pd con Marco Tarquinio dice che per costruire la pace bisogna sciogliere la Nato, sconfessando l’Atlantismo degli ultimi 70 anni.
Noi invece diciamo che per costruire la pace servono la Nato, l’Esercito europeo, la difesa comune e una politica estera. Servono insomma gli Stati Uniti d’Europa, non questo Pd”.
Carlo Calenda chiama in causa direttamente la segretaria Pd, Elly Schlein. “Tarquinio, oltre a pensare che l’aborto sia come la pena di morte, vuole sciogliere la Nato. Il Pd cosa ne pensa? È la vostra linea, Elly Schlein? Davvero vuoi mandare in Ue queste idee?”.
Cosa dire di fronte a posizioni così chiare? Essenzialmente due cose.
La prima, per stare alle alleanze, stavolta non militari ma politiche: è un vero peccato che Renzi e Calenda – due politici d’indubitabile ottimo spessore e convergenti praticamente su tutto – abbiano fatto prevalere le rispettive egolatrie sull’utilità di restare insieme: una forza moderata del 9-10 per cento, di certo tendente verso l’alto, avrebbe inciso in misura decisiva sulla formazione delle maggioranze parlamentari. In altre parole, avrebbe fatto vedere i sorci verdi al Pd, da una parte, e a Fratelli d’Italia, dall’altra .
La seconda cosa. Non è una novità che l’ex direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, avesse qualche simpatia di troppo nei confronti degli Anti-Occidentali: ma che arrivasse ad auspicare lo scioglimento della Nato, ossia ciò che Putin e i suoi Amici vorrebbero più d’ogni altra cosa per potersi mangiare l’Europa in un sol boccone, dovrebbe far riflettere non solo sul Pd di Schlein ma un tantino anche sui movimenti nelle segrete stanze della Chiesa.
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