L’Alto Calore Servizi è salvo, via libera dai creditori. Lunedì l’annuncio del Tribunale di Avellino
Il piano di salvataggio dell'Alto Calore ha ottenuto la fiducia dei creditori. Lunedì i commissari annunceranno l’esito della consultazione. Anche l’Agenzia delle Entrate ha dato il suo assenso che evita il default
L’Alto Calore Servizi è salvo. Il piano di salvataggio ha ottenuto la fiducia dei creditori. Lunedì i commissari annunceranno l’esito della consultazione sulla proposta concordataria, che negli ultimi venti giorni ha raccolto le adesioni, tra le quali spiccano soprattutto quelle dell’Ente Idrico Campano, cioè della Regione, e quella giunta oggi dell’Agenzia delle Entrate. Dopo due anni di lavoro intenso, avviato dall’amministratore unico Michelangelo Ciarcia nel 2022, concluso dal suo successore alla guida dell’azienda, l’avvocato Antonio Lenzi, non solo si evita il default, ma si consente di dare continuità alla gestione idrica pubblica in Irpinia, portata avanti per quasi tutto il ‘900 dall’allora Consorzio Idrico Interprovinciale Alto Calore, divenuto riferimento nel Mezzogiorno e nel Paese come modello organizzativo. A quasi tre anni dalla richiesta di fallimento da parte della Procura di Avellino, l’Alto Calore Servizi può mettersi al lavoro per risanare le perdite che nel settembre 2021 superavano i 160 milioni di euro. Nel frattempo, la Regione Campania attende la comunicazione ufficiale per rendere definitivamente operativo l’affidamento del servizio idrico integrato, concesso a titolo provvisorio un anno fa, nella attesa del pronunciamento da parte del Tribunale di Avellino. Per la Regione Campania, che in questi anni ha fatto la sua parte per sostenere il tentativo dei sindaci di salvare l’Alto Calore, sia con gli accordi sui ristori con la Puglia, che con lo stralcio degli oneri manutentivi, si tratta di un obiettivo pervicacemente inseguito e, infine, raggiunto.
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