IL CORSIVO – Il vicepremier Tajani (a Matera) e l’Autonomia differenziata
Rispondendo alle domande dei cronisti, ieri a Matera in campagna elettorale, il vicepremier, ministro degli Esteri e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, ha detto tra l’altro: “Noi, grazie al lavoro del ministro Casellati, abbiamo vigilato affinché l’Autonomia differenziata fosse una scelta che va a vantaggio di tutto il Paese. Continueremo a vigilare, durante il dibattito parlamentare, perché non ci siano storture che vanno a danno e mi riferisco ai Lep e soprattutto alla Sanità”.
Cosa dire? Apprezzabilissima l’intenzione del leader di FI di vigilare per garantire le sacrosante ragioni di tutte le aree del Paese e sopratutto del Sud, seppure senza nominarlo. Attenzione, però. Qui non bastano più i senatori e i deputati di Forza Italia. Qui, per vigilare, è necessario chiedere l’aiuto massiccio di Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Esercito e perfino dei Vigili del Fuoco. Perché l’Autonomia differenziata, nel suo impianto generale, pensato dalla Lega e avallato da Fratelli d’Italia e FI, è un immenso e fatale furto con destrezza ai danni del Sud.
Insomma, qui non basta più la sincera, buona volontà di Tajani in campagna elettorale. L’unica cosa che serve è cambiare registro. Serve una riforma dell’Autonomia riscritta con una penna diversa da quella di Calderoli. Per questo dovrebbe battersi Tajani se veramente vuole che si evitino danni irreversibili al Mezzogiorno d’Italia. Diversamente, campagna elettorale in Basilicata era e tale resta. Con tutto il rispetto, Signor Vicepremier.
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