Sturno, Michele non ce l’ha fatta. Il giovane era rimasto ferito dallo scoppio di una bombola

Sono ancora in corso le indagini per appurare la natura dell’esplosione. La magistratura potrebbe disporre l’autopsia sulla salma. Sconcerto e dolore nella comunità

Le sue condizioni erano apparse subito gravissime nonostante fosse vigile e cosciente. Michele Salerno , il 23enne di Sturno rimasto vittima dello scoppio di una bombola del gasa  dieci giorni fa non ce l’ha fatta ed è spirato intorno alle 4 del mattino al centro grandi ustionati del Cardarelli di Napoli dove era stato trasferito in eliambulanza subito dopo la tragedia. Sturno piange una giovane vita spezzata in circostanze  che gli inquirenti stanno ancora valutando. Si cerca di capire se la deflagrazione della bombola di gas  sia stata accidentale o voluta.  L’abitazione di via tre Santi, in cui Michele abitava da solo, è ancora posta sotto sequestro  anche perché risulta inagibile. Il giovane , per 10 giorni in coma farmacologico, aveva riportato ustioni profonde  su più del 60% del corpo , i fumi sprigionati dalla deflagrazione e dall’incendio divampato nei locali avevano compromesso le funzioni dei polmoni , negli ultimi giorni poi sono sopraggiunte complicanze renali . Una situazione difficile alle spalle, soltanto qualche mese fa la morte del padre di Michele , anche lui in una circostanza tragica .Le indagini della procura sono ancora in corso. Sulla salma del giovane potrebbe essere disposta l’autopsia. Soltanto dopo ci sarà il rilascio della salma che potrebbe dunque avvenire tra qualche giorno. Sapevamo che la situazione era difficile ma abbiamo sperato fino all’ultimo, ha commentato il sindaco di Sturno Vito Di Leo  che ha seguito in prima persona tutta la vicenda ed è sempre stato al fianco della famiglia, della mamma e delle sorelle.

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