Acqua pubblica a rischio in Irpinia, appello dal Comitato ai sindaci: salvate Alto Calore

Il comitato Acqua Pubblica lancia un appello ai Sindaci irpini alla vigilia dell’assemblea che indicherà i nuovi vertici dell’Alto Calore. “La privatizzazione delle sorgenti è già cominciata, salvate almeno i servizi idrici”, scrivono in un documento

La gestione pubblica dell’acqua è a rischio in Irpinia, scrive in un documento il Comitato Acqua Bene Comune “Aspettando Godot”, lanciando un appello ai Sindaci. “Il 21 marzo si riunisce l’assemblea dei soci dell’Alto Calore Servizi spa per nominare il nuovo amministratore della società”, si legge nella nota. “Auspichiamo che possa essere preservata la gestione totalmente pubblica dell’acqua, in ottemperanza a quanto sancito dal referendum del 2011, e il percorso di risanamento dell’ente.
Chiediamo pertanto che la scelta dei soci ricada su un profilo che abbia competenze, mandato e volontà in linea con gli obbiettivi suddetti”. Per il Comitato sono molteplici le minacce alla continuità della gestione pubblica, dopo un secolo ininterrotto di amministrazione garantita dai Comuni. “Ribadiamo inoltre la nostra opposizione alle privatizzazioni previste sia dall’Amministrazione Regionale De Luca, con la ‘GRA’ nella gestione della grande distribuzione dell’acqua della Campania (comprendente le acque sorgive di Cassano), sia dal Governo Meloni con “Acque del Sud” – ex EIPLI nella gestione dei grandi invasi (comprendente la diga di Conza) e chiediamo anche per queste la gestione totalmente pubblica”. Su questi temi è stata convocata per martedì 19 marzo alle ore 17 presso il Circolo della Stampa con la partecipazione di padre Alex Zanotelli.

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