IL CORSIVO – Irene e il processo di beatificazione di Putin

Avete presente Irene Cecchini, la studentessa 22enne della Bassa Lodigiana che pochi giorni fa è riuscita ad attrarre l’attenzione internazionale per il suo incontro con Putin durante un forum dal titolo: “Idee forti per tempi nuovi”?
Non paga dei suoi elogi allo Zar, del quale – evidentemente – ignora (se non finge d’ignorare) i misfatti criminali di cui si è reso protagonista con l’invasione dell’Ucraina: non paga di ciò, dicevamo, la ragazza ha continuato la sua “missione putiniana” attraverso un’intervista al quotidiano “La Stampa”, dicendo tra l’altro: “Il racconto della Russia illiberale, dittatoriale è una costruzione dell’Occidente che da anni attacca Mosca per guadagnare sempre più terreno. Non parlo di attacchi militari ma di strategie commerciali, politiche che hanno come obiettivo quello di danneggiare la Russia. L’Occidente ha sempre considerato questo Paese come la pecora nera. La Russia non ha fatto altro che difendersi… Io per questo Paese ho avuto un vero colpo di fulmine. Non sapevo nulla di questo Paese, ma me ne sono innamorata subito. Quindi ho deciso di venirci a studiare e proseguire il mio percorso di studi e di vita qui. Spero di avere la cittadinanza presto… La Russia è un Paese libero che dà un’opportunità a tutti”.
Cosa dire? Posto che qui si parla di Putin e non della Russia, al confronto con questa giovane maestra di sviolinate putiniane, appaiono delicate e magiche note di flauto le strombettate di certi intellettuali nostrani che un giorno sì e l’altro pure sostengono il processo di beatificazione dello Zar.

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