IL CORSIVO – Stellantis? Calenda, Schlein e Landini…

Un paio di mesi fa, Carlo Calenda aveva annunciato e denunciato che Stellantis, tramite il suo presidente John Elkann, avrebbe chiesto altri sussidi al governo per garantire la vita degli stabilimenti in Italia. Circostanza che si è puntualmente verificata in questi giorni, come raccontano le cronache politiche, e che è culminata con la netta decisione del governo Meloni di non accettare “ricatti”.
Ancora un paio di mesi fa, nella stessa denuncia pubblica, il leader di Azione si era perfino spinto ad affermare che la Cgil se ne sarebbe stata buona e zitta in merito alla vicenda Stellantis, insinuando, come causa, gli ottimi rapporti tra il leader sindacale Landini e il presidente Elkann.
Ieri, con un bel po’ di ritardo, la leader del Pd, Elly Schlein, agli operai dello stabilimento Stellantis di Pomigliano, giustamente in ansia per il loro futuro dopo le parole per niente rassicuranti dell’Ad Carlos Tavares, ha detto: “Chiediamo che il governo convochi azienda e sindacati per aprire subito un confronto mirato ad assicurare impegni precisi, occupazione e investimenti”.
Nessun dubbio sulle buone intenzioni della segretaria dem. Tuttavia, la domanda nasce spontanea: non avrebbe fatto prima e meglio a chiedere qualche spiegazione al suo amico e “compagno” politico Landini? Perchè qui delle due l’una: o Calenda ha detto cose campate in aria, e dovrebbe essere doverosamente smentito dal leader della Cgil; oppure ha detto cose vere, e la Schlein, almeno una tiratina d’orecchie a Landini dovrebbe farla. O no?

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