Ddl Calderoli passa al Senato, ma per ora non ci sono le risorse per i LEP. Pennetta: nodo decisivo
Il Senato ha approvato con 110 sì il ddl Calderoli per attuare l'autonomia differenziata nelle Regioni a statuto ordinario in 23 materia tra cui sanità e scuola. Voto alla Camera entro la primavera, ma “il nodo da sciogliere sono le coperture”, spiega l’amministrativista Donato Pennetta ai nostri microfoni
La riforma delle regioni a statuto ordinario ha fatto un passo avanti significativo, forse decisivo, al Senato, dove il Ddl Calderoli è stato approvato con 110 voti favorevoli. La norma proposta dal Centrodestra oggi attua la revisione costituzionale realizzata dal Centrosinistra nel 2001, quando con la ratifica confermativa referendaria si stabilì il principio della autonomia differenziata regionale. In base alla nuova legge sono 23 le materie, tra cui sanità e scuola, su cui i Governatori possono richiedere i pieni poteri finanziari e di programmazione. Tuttavia le modalità con cui queste prerogative sono riconosciute dallo Stato sono al centro dello scontro tra maggioranza e opposizione. “Il nodo da sciogliere sono le coperture”, spiega l’amministrativista Donato Pennetta ai microfoni di ITV. Per garantire la tenuta dell’unità nazionale sul piano dei diritti e delle prestazioni occorre stabilire i livelli essenziali delle prestazioni, con un impegno di circa 100 miliardi, spiega l’amministrativista, per il quale la riforma risponde ad una esigenza, ma per funzionare ha bisogno delle necessarie risorse di supporto.
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