Il futuro italiano di Stellantis preoccupa il sindacato. Fiom: esca dall’ambiguità
L’allarme lanciato dall’ex Ministro Calenda sul rischio di una deindustrializazione di Stellantis soprattutto al Sud preoccupa il sindacato che chiede al Gruppo franco italiano di uscire dall’ambiguità: a Melfi i primi segnali di fuga sono evidenti, mentre Pratola e Pomigliano continuano con i contratti di solidarietà
Le scelte strategiche di Stellantis in prospettiva preoccupano il sindacato, al di là degli accordi e degli impegni sul tappeto. L’allarme lanciato dall’ex Ministro Calenda sul rischio di una deindustrializzazione in Italia e nel Mezzogiorno per Gaetano Altieri della Uilm riguardano la fase successiva al 2035, ma vanno valutati nella prospettiva della transizione ecologica. I rischi sono concreti già ora per Giuseppe Morsa della Fiom, per il quale la politica arriva in ritardo su un tema che il suo sindacato ha messo all’ordine del giorno da anni, come spiega. A Melfi i primi segnali di fuga sono evidenti, sottolinea Morsa, che segnala le ripercussioni sull’indotto irpino.
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