IL CORSIVO – L’Ucraina e l’affiatata coppia Conte-Schlein

Nelle “Lettere” di ieri al Corriere della Sera, ce n’è una semplicissima ma particolarmente importante. In estrema sintesi, sul tema “armi sì, armi no a Kiev”, il lettore Luciano Giuliani chiede: “Ma veramente l’Occidente può permettersi di lasciare al proprio destino l’Ucraina? Ma qualcuno ha provato a immaginare quali sarebbero le conseguenze?”.
Il direttore del Corsera, Luciano Fontana, che su questo argomento ha sempre mantenuto una linea chiarissima e coraggiosa, ricorda in poche parole la verità lapalissiana dell’invasione, le responsabilità unilaterali di Putin, le conseguenze cui andremmo incontro lasciando mano libera allo Zar, e per quanto riguarda il nostro Paese conclude chiosando così: “…I partiti italiani che votano contro il rifinanziamento degli aiuti militari dovrebbero raccontarci con chiarezza le loro intenzioni, dirci che tutto sommato quello che ha fatto Putin è accettabile. Sapendo che stanno consegnando i nostri destini nelle mani di un autocrate che vuole spazzarci via”.
È un concetto tanto difficile da capire ciò che molto saggiamente scrive Fontana? Chiedetelo al leader di partito che più di tutti gli altri politici italiani tifa per la “beatificazione” dell’autocrate Vladimir Putin. Si chiama Giuseppe Conte. È lo stesso Conte dal quale Elly Schlein si sente (in senso politico) perdutamente attratta, tanto da astenersi sulla risoluzione 5Stelle che chiedeva il blocco immediato dei finanziamenti per le armi all’Ucraina.

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