IL CORSIVO – Il partito de “La Margherita” e quei venti milioni spariti
Ve la ricordate “La Margherita” (il nome esatto e completo era “Democrazia è Libertà – La Margherita”)? Dopo anni dallo scioglimento del partito che contribuì alla nascita del Pd, arriva la notizia – ahiloro! – di natura giudiziaria.
È la seguente. L’ex senatore Luigi Lusi, tesoriere all’epoca dei fatti, è stato condannato dal Tribunale di Roma a risarcire di circa 20 milioni di euro l’Associazione “Democrazia è Libertà” – La Margherita”, in liquidazione, per le appropriazioni sui rimborsi elettorali a danno dell’ex partito politico dal 2007 al 2011. Quattro anni decisamente d’oro per chi, secondo il succitato Tribunale, ne amministrò le casse. “In via solidale – afferma Roberto Montesi, presidente del collegio dei liquidatori della Margherita – sono stati condannati anche i commercialisti Mario Montecchia e Giovanni Sebastio, e l’avvocato Diana Ferri”. “Il Tribunale – aggiunge Montesi – ha riconosciuto la piena responsabilità di Lusi e degli altri tre e l’integrale risarcimento delle somme sottratte”.
Un tempo, specie in politica, usava molto dire “Sfogliare la Margherita”, nel significato di essere stucchevolmente indecisi se fare una tal cosa oppure no. A giudicare dalla sentenza del Tribunale, si direbbe che l’ex senatore Lusi e Amici non hanno mai avuto dubbi su cosa fare della Margherita, e non hanno nemmeno perso tempo a sfogliarla: se la sono direttamente mangiata.
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