Dall’Ospedale Moscati di Avellino un protocollo nazionale per le complicanze “post operatorie”
Un nuovo protocollo per il trattamento delle complicazioni post-operatorie da adottare in Campania e in Basilicata a vantaggio della sanità nazionale è l’obiettivo principale del convegno promosso dall’Azienda Moscati. Nell’aula magna della Città ospedaliera di Avellino chirurghi e specialisti della Campania e della Lucania hanno presentato in una due giorni seminariale un nuovo protocollo per il trattamento delle complicazioni post-operatorie da adottare in Campania e in Basilicata a vantaggio della sanità nazionale. Il meeting è stato coordinato da Vincenzo Landolfi, Gennaro Maurizio Buonanno e Giancarlo Pacifico, direttori dell’Unità operativa complessa di Chirurgia dell’Azienda Moscati, di Chirurgia d’urgenza al San Pio di Benevento e chirurgia generale al presidio “Madonna delle Grazie” dell’Asl di Matera. Dal Mezzogiorno arriva un contributo alla chirurgia italiana che esalta il ruolo della sanità pubblica, spiega il dr. Vincenzo Landolfi. I relatori hanno condiviso le conoscenze e illustrato il loro punto di vista sulle prospettive future sia ai colleghi che ai giovani specializzandi dell’Università Luigi Vanvitelli di Napoli. Gli specializzandi hanno avuto un ruolo attivo nel convegno, presentando i dati riportati in letteratura sulle deiscenze anastomotiche. Si tratta di complicanze che si riferiscono alla separazione o rottura dei punti di sutura o delle anastomosi, cioè collegamenti, tra due parti dell’intestino o di altre strutture anatomiche. Possono comportare perdita di tenuta, infezioni e altre conseguenze gravi. Il protocollo proposto definisce le linee guida per il trattamento delle complicanze. Nel secondo giorno dell’incontro la discussione ha riguardato le infezioni di parete addominale, sulle fistole esofago-tracheali e il prolasso emorroidario.
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