IL CORSIVO – La saggezza di Zaia e il Vangelo di Salvini e Schlein

Eccellente intervista di Aldo Cazzullo al governatore del Veneto, Luca Zaia, pubblicata ieri sul Corriere della Sera.
Una domanda per tutte: “L’Italia è un Paese di destra?”.
La risposta: “L’Italia è un Paese di buon senso. E il buon senso è nella moderazione, che può stare a destra come a sinistra. Sogno un impegno politico che protegga i deboli, faccia rispettare le regole della civile convivenza, e crescere la libertà. Da quella di impresa ai diritti civili. I cittadini non sono cavernicoli che si scandalizzano davanti ai temi etici; sono molto più avanti di quello che pensiamo…”.
La saggezza semplice di Luca Zaia improntata al buon senso, alla moderazione, che “può stare a destra come a sinistra”.
Ma ora chi glielo dice a Matteo Salvini di calmarsi un po’, di gridare meno e di pensare e agire con buon senso e moderazione sia nei confronti degli immigrati che verso l’Italia del Sud, leggi pure stop ai rigurgiti razzisti e stop all’autonomia differenziata che è nella testa di Calderoli?
E chi glielo dice ad Elly Schlein e ai suoi fedelissimi – tipi come Misiani, Boccia, Sarracino e compagni a vario titolo nostalgici della Sinistra rivoluzionaria a chiacchiere, arrogante, presuntuosa e narcisista –: chi glielo dice che l’Italia è un Paese di buon senso e che l’unica “rivoluzione democratica” possibile è nell’uso della “moderazione” come arma di governo della complessità sociale e politica dei tempi che viviamo?
Diciamolo pure parafrasando il Vangelo: “se è più facile che un cammello passi per la cruna dell’ago che Salvini cambi mentalità e stile rispetto agli immigrati e al Sud Italia”; è praticamente impossibile “far capire a Elly Schlein e compagni “di star causando la rovina del Pd con le opere delle loro stesse mani”.

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