IL CORSIVO – L’ultimo “stupro” di Beppe Grillo

Ci stiamo abituando (e rassegnando) a tutto in questo nostro meraviglioso Paese. Ai genitori che picchiano gli insegnanti che si consentono il lusso – udite, udite – di dare l’insufficienza ai loro figli oggettivamente asini. Ai politici ritenuti colpevoli di corruzione nei tre gradi di giudizio che si sentono in diritto di affermare d’aver subito un’ingiustizia (vedi Roberto Formigoni). A qualche giudice che assolve un bidello imputato di violenza sessuale che ha palpeggiato una studentessa ma lo ha fatto (sic!) “soltanto per dieci secondi”.
E ci stiano abituando (e rassegnando) a un Beppe Grillo che può andare in Tv, ospite di un Fazio compiaciuto, e improvvisare uno show per difendere il figlio accusato di stupro di gruppo su una ragazza che, devastata da quell’esperienza, ha tentato il suicidio.
Saranno i giudici a stabilire se il figlio di Grillo sia colpevole o meno di stupro. Una sentenza morale su Grillo padre si può invece emettere già ora: colpevole, oltre ogni ragionevole dubbio, d’aver stuprato per la seconda volta, e per lo stesso caso, l’onore di una ragazza e il buon senso comune.
Ci stiamo abituando proprio a tutto. Cos’altro deve accadere per indignarci contro i grilli sparlanti di questo nostro meraviglioso Paese?

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