IL CORSIVO – Noi impenitenti evasori fiscali
Sul Corriere.it di ieri, sezione Economia, c’è il racconto di una bellissima storia vera, scritta da Valeriano Musiu, che noi italiani – tutti ma soprattutto i ricchi – dovremmo ritagliare, incorniciare e tenere bene in vista sul comodino per dedicarle un pensiero ogni sera prima di addormentarci: un esercizio della coscienza, niente affatto faticoso, che potrebbe aiutarla a tenersi “pulita” nel nostro breve ma significativo passaggio su questa terra.
Nessuna indulgenza alla retorica, per carità. Il problema è che se noi tutti, chi più chi meno, vogliamo davvero addormentarci – come si dice – con la coscienza tranquilla di cittadini esemplari, ebbene quell’esercizio va fatto. Del resto è semplicissimo, consiste nel rispondere con un sì o con un no a questa domanda: “Pago le tasse in misura adeguata a quanto guadagno secondo le leggi dello Stato?”.
La storia, dunque.
“Tax the rich (tassare i ricchi) – scrive Valeriano Musiu – non è solo uno slogan da stampare su un vestito, come ha fatto la deputata democratica degli Stati Uniti Alexandria Ocasio-Cortez in occasione del Met Gala del 2021. Per più di trecento ricchi e super ricchi è, soprattutto, un appello. Un tentativo di cambiare un mondo dove le disuguaglianze, anziché diminuire, aumentano”.
La sorpresa, decisamente negativa per quanto ci riguarda, è che tra quei trecento al mondo compaiono soltanto tre italiani. Non sono affatto pochi in rapporto alla popolazione mondiale, anzi. Tuttavia il numero assoluto rivela comunque un orientamento, una filosofia di vita: chi più ha, più vuole, e la solidarietà sociale va a farsi benedire.
“Veronica Marzotto (la grande famiglia Marzotto del Tessile, ndr) – scrive il giornalista del Corsera – e i suoi figli sono le uniche tre persone, in Italia, ad aver sottoscritto una lettera aperta, promossa da Oxfam, che chiede ai leader del G20 di introdurre una tassazione più alta per le grandi ricchezze”.
È un gesto, quello dei Marzotto, di straordinaria valenza umana e sociale. Un gesto che affonda le radici, è il caso di dire, nel Dna della storica famiglia di imprenditori vicentini. Nel suo racconto, Valeriano Musiu ricorda le parole del “testamento spirituale” di Gaetano Marzotto: “Mio padre mi aveva lasciato più ricco di quanto fosse necessario per vivere bene. Ho inquadrato la mia attività ai fini del benessere sociale, non ho mai agito per interessi in contrasto con l’interesse collettivo”. Una eredità morale, chiosa opportunamente il giornalista, raccolta dai suoi successori, come dimostra la sottoscrizione della lettera aperta di Oxfam.
Eccola bell’e raccontata la storia da incorniciare e tenere bene in vista sul comodino.
La morale. Qualcuno ha detto che l’Italia è un Paese fondato sull’evasione fiscale. Forse è un tantino esagerata la metafora ispirata all’Art. 1 della nostra Costituzione. Ma c’è un dato di fatto che giustifica perfino l’eccesso di pessimismo. Dati riferiti al 2020, ultimo anno per il quale le Entrate dispongono di numeri certi: il “Tax gap” ammonta a 67,5 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti poco meno di 11 miliardi di contributi non pagati e altri 10 di imposte locali evase, per un totale di 89,8 miliardi di euro.
Insomma, tassare di più i ricchi sarebbe cosa buona e giusta. Tuttavia non basterebbe. Pesano quegli 89,8 miliardi sulle coscienze di noi tutti, naturalmente soprattutto di chi più ha e meno paga, ovvero ancora e sempre (in generale) i benestanti.
Il comodino, la storia, la sera prima di addormentarci. Buonanotte.
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