IL CORSIVO – Cose dell’altro mondo

Altro che mondo al contrario: ormai stiamo per diventare un tutt’altro mondo. Metteteci voi l’aggettivo che più vi aggrada, dopo aver letto la notizia che vi proponiamo nella sua essenzialità.
Dunque, accade nel prestigioso Istituto universitario europeo di Fiesole, dove qualcuno ha pensato che la festività del Natale deve essere ribattezzata “festa d’inverno”, se non proprio “festa di fine anno”. Insomma, nella testa di questi innovatori, che probabilmente non hanno niente di meglio da fare, e già questo la dice lunga, l’importante è che scompaia la parolina “Natale”: una parolina che non è soltanto richiamo e simbolo di cristianità, ma tante altre cose, come storia, tradizione, civiltà, umanità.
Tutte cose che agli innovatori dell’Istituto universitario europeo non interessano affatto. Perché l’unico loro interesse, che pubblicamente e con fierezza declamano, è di rendere la festa “più inclusiva e neutra”, in ottemperanza – udite, udite! – agli obblighi nientepopodimeno che del “Piano per l’uguaglianza etnica e razziale”.
Avete capito bene: togliamo di mezzo la parolina Natale, e abbiamo risolto tutti i problemi annessi e connessi alla disuguaglianza etnica e razziale. Non solo: scriviamo quattro idiozie in una circolare e immaginiamo di poter cancellare così oltre duemila anni di storia.
Avete pensato all’aggettivo da mettere vicino alla parola “mondo” dopo aver appreso la Grande Notizia Innovatrice dell’Istituto universitario europeo? Lasciate perdere, non ne vale la pena. Un mondo così, con questi “soggetti”, è semplicemente inqualificabile.

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