Confesercenti Avellino: per l’inflazione una famiglia su 2 al Sud taglia il budget della spesa
Una famiglia su 2 è costretta dall’alta inflazione a tagliare il budget per i consumi primari e per l’acquisto dei beni essenziali in Irpinia, in Campania e nel Mezzogiorno. Lo dice il Rapporto di Confesercenti Avellino, diffuso oggi
A causa dell’alto costo della vita, in impennata per l’inflazione in Irpinia come nel Mezzogiorno una famiglia su due è costretta a tagliare il budget per i consumi primari e per l’acquisto dei beni essenziali. L’analisi diffusa da Confesercenti Avellino sull’andamento economico mensile e i dati sull’inflazione elaborati dall’Istat costituiscono per il presidente provinciale Giuseppe Marinelli un campanello d’allarme ulteriore, rispetto alla ricaduta sociale che il caro energia proietta sul paniere della spesa. “Il caro-vita congela la spesa delle famiglie e modifica le abitudini di consumo determinando limitazioni agli acquisti, anche nel settore alimentare”, scrive Confesercenti Avellino. “Le imprese del territorio, in un quadro di economia stagnante, con previsioni di crescita zero, risentono inoltre sempre di più del difficile contesto macroeconomico e dell’instabilità geopolitica internazionale, che hanno ricadute dirette su costi di gestione, accesso al credito e aumento del divario tra aree del Paese, allontanando così la possibilità di una ripresa”. In questo scenario, con “l’inflazione più alta di quanto le statistiche ufficiali non rilevino”, conclude Confesercenti, “le famiglie sono costrette a spendere più soldi per acquistare una minore quantità di prodotti” con effetti devastanti “sulle fasce sociali con redditi bassi e in particolare, chi sconta situazioni lavorative precarie, oltre ai pensionati.
I commenti sono chiusi.