Delitto di Grottaminarda, Girolamo risponde al Gip: è stata autodifesa
Angelo Girolamo ha risposto alle domande del Gip Di Carlo. Un racconto inquietante dal quale è emerso un contesto di vessazioni e liti che duravano da 20 anni. Nessuna premeditazione ma difesa personale
Interrogatorio di garanzia in carcere per Angelo Girolamo, il 44enne di Grottaminarda che sabato sera ha ucciso, con un’arma da fuoco, un 46enne di origine ucraina ma da tempo residente a Grottaminarda, Ivan Kandsedal. L’uomo questa volta ha risposto alle domande del Gip Maria Di Carlo. Il racconto del 44enne ha fatto emergere un quadro inquietante legato a vecchie ruggini, continue minacce e vessazioni subite dall’autotrasportatore che con l’ucraino era pure arrivato a scontri fisici. Angelo Girolamo lo temeva, aveva paura e questo lo aveva spinto a procurarsi l’arma da fuoco, una calibro 32 detenuta illegalmente, per autodifesa. Viveva da anni in uno stato di soggezione. Dunque secondo la versione dell’imputato non un omicidio premeditato ma una reazione emotiva. Sabato sera l’ennesimo attrito, poi i 5 colpi di pistola che hanno ucciso Ivan Kandsedal. Una versione che sarà valutata attentamente dal Gip . Convalidato intanto l’arresto di Angelo Girolamo . Per venerdì è fissata l’udienza di conferimento dell’incarico per l’esame autoptico sulla salma della vittima. Ad eseguirlo sarà la dottoressa Carmen Sementa. La perizia balistica sarà invece conferita al dottor Felice Nunziata.
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