IL CORSIVO – Meloni tra presunti complotti e Salvini vero

A Malta per il summit sui migranti, la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha smesso per un attimo l’aplomb della Premier battagliera, disinvolta e sicura di sé che ha rassegnato agli italiani da quando è a Palazzo Chigi. È accaduto quando, al punto stampa, ha evocato l’ipotesi di un complotto ordito da qualche parte per far cadere il suo governo: “La sinistra – ha attaccato dietro uno scudo d’ironia – continui a preparare la lista ministri del governo tecnico, che noi intanto continuiamo a governare”.
Ma si è trattato, appunto, solo di un attimo. Subito dopo, riferendosi allo Spread salito a 190, ha detto: “La preoccupazione la vedo solo nei desideri di chi immagina che un governo democraticamente eletto debba andare a casa per essere sostituito da un governo che nessuno ha scelto… Temo che questa speranza non si tradurrà in realtà, l’Italia rimane una nazione solida, che ha una previsione di crescita superiore alla media europea e a quella di Francia e Germania”.
Ora, non è verosimile che una leader di razza e tosta come la Meloni si diverta a divagare su complotti e quant’altro – per carità, sempre possibili coi tempi grigi che corrono – se non ci sia dietro una motivazione politica molto forte. E invero qui ce ne sono almeno due.
La prima, perfino scontata, è che andava data comunque una risposta al Pd e al M5S, che con Schlein e Conte non hanno perso l’occasione dello Spread in salita per dare addosso al governo.
La seconda, quella politicamente più significativa ancorché criptica, è l’ennesimo segnale-avviso al navigante partner di maggioranza Salvini. Un messaggio più o meno di questa portata: “Caro Matteo, lascia perdere la sfida a Fratelli d’Italia sulle elezioni europee. Lascia perdere, un po’ perché la perdi, ma soprattutto perché, con i problemi economici che ci sono, il mare non è affatto calmo, promette una navigazione già di per sé travagliosa, non ti ci mettere pure tu ad agitare le acque”.
Il problema è qui. Si può girare intorno quanto si vuole, si possono organizzare tutti i complotti del mondo: la verità pura e semplice è che il dramma del governo Meloni si chiama Salvini. La verità, decisamente assurda, è che il leader della Lega non si rassegna al pensiero d’essere il numero due del governo di centrodestra. Non si è accontentato d’aver avuto la seconda posizione solo perché Berlusconi è scomparso. Lui vuole essere il primo, il Premier, ma non ha i numeri elettorali per esserlo. E diciamolo pure: non ne ha nemmeno il carisma.
La Meloni non teme i complotti: sa che anche se ci fossero sarebbe impresa ardua, praticamente impossibile in questa fase della vita politica italiana ed europea. Lei teme i colpi di testa di Salvini. E fa benissimo a mettere le mani avanti, seppure parlando a nuora perché suocera intenda.

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