IL CORSIVO – Questa politica? Signore, pietà…

Signore e Signori del centrodestra e del centrosinistra, ci sono due “grandi novità” politiche dalle vostre parti, invero entrambe largamente prevedibili e in buona parte, senza sforzi sovrumani, perfino previste, tanto banali sono.
La prima, quella nel centrodestra, è che il ministro Matteo Salvini si è concesso una pausa di “fuoco amico” contro la Premier ed ha cominciato a sparare ad alzo zero contro il collega ministro Raffaele Fitto, anch’egli reo, come la Meloni, d’essere di Fratelli d’Italia, ovvero del partito che ha superato la Lega di ben venti punti percentuali.
Non avendo motivi originali e credibili per aprire un nuovo fronte di guerra nella maggioranza governativa, cosa di cui nessun cittadino italiano di buon senso avverte il bisogno, il leader leghista s’è ricordato per caso d’un certo Signor Fedro, e non ha trovato niente di meglio da fare che accusare Fitto d’avergli intorbidita l’acqua al ministero delle Infrastrutture. Assolutamente falso, naturalmente, ma tutto fa brodo, anzi ammuina, per dimostrare, come ai bei tempi di Bossi, che lui – Salvini – ce l’ha più duro di tutti e non si può non tenerne conto alle elezioni Europee.
Tuttavia, le stravaganze masochiste (per il centrodestra) di Matteo Salvini sono acqua fresca rispetto ai fiumi di Vodka che continuano a scorrere sotto il palato dei leader dell’ormai defunto “campo largo” di centrosinistra. Ne danno inarrivabile esempio, da una parte, Schlein e compagni; dall’altra, il presidente e il garante del M5S, Conte e Grillo.
Elly, come il proverbiale polipo, si sta già cuocendo da tempo nella sua stessa acqua, tant’è che nel Pd, molto discretamente, c’è già chi prepara con certosina pazienza gli ingredienti che condiranno la “sua” insalata di mare. Pensate: dopo mesi di corteggiamento spietato e perfino sdolcinato ai 5Stelle, ieri la segretaria Pd ha scoperto nondimeno che il Movimento di Conte e Grillo “pensa solo al voto delle Europee”. Addio sogni di gloria: il campo largo è ridiventato all’improvviso una piazzola per dilettanti del calcetto. Giusto per rifarsi la bocca dall’amaro grillino, però, la leader dem ne ha sparata un’altra delle sue: settimana lavorativa di 4 giorni, olè! Chissà se qualcuno le ha detto che Beppe Grillo aveva lanciato la stessa idea un po’ d’anni addietro, evidentemente senza essere preso sul serio da nessuno.
Eppure, nonostante Schlein, il podio più alto delle “grandi novità” politiche dell’area cosiddetta progressista spetta al duo Grillo-Conte. Tra un soggiorno e l’altro di fine estate tra Sardegna e Liguria, il garante ha trovato il tempo per una trasferta a Roma. Come due vecchi amici per la pelle, che poi tutto sono fuorché amici, in meno di quarantott’ore (sonno compreso) presidente e garante hanno deciso che il Movimento deve smarcarsi dal Pd, il nuovo obiettivo non è più togliere qualche punto percentuale al Partito Democratico ma cercare di acchiappare voti nel campo di centrodestra tra i delusi di Fratelli d’Italia, poco importa se questi sono di estrema destra, di centro, di lato, di sotto, di sopra, vivi o zombi, se sono svegli o dormono. Insomma, chissenefrega. L’importante è lo stop alle lingue in bocca con il Pd, niente alleanze, tutt’al più – testuale – un po’ di “convergenze”, quando capita e se capita.
È chiaro adesso come siamo messi male, Signore e Signori di centrosinistra, con questi trasognati soggetti presunti riformisti e progressisti che popolano la scena politica italiana? Per dirla con i “paroloni”, siamo al cospetto d’un salto dalle “convergenze parallele” d’un certo Aldo Moro, dietro le quali c’era un cosmo di Pensieri Politici Lunghi su come governare la complessità in un mondo sempre più competitivo, alle “convergenze occasionali” sul menu di colazione, pranzo e cena della stranissima coppia Grillo-Conte.
Signore, Pietà! Cristo, Pietà!

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