Scavi all’Abbazia del Goleto: l’impianto termale rinvenuto potrebbe ricondurre a Paccio Marcello
A poche settimane dalla campagna di scavo i rilievi archeologici venuti alla luce lasciano intuire il ritrovamento di un imponente impianto termale. La Soprintendenza non si espone e attende l'acquisizione di tutti gli elementi scientifici. Cresce intanto la curiosità sul glorioso passato del sito
L’imponente impianto idrico rinvenuto in seguito alla campagna di scavo archeologico all’Abbazia Goletana di Sant’Angelo dei Lombardi lascia pensare alla presenza millenaria di un impianto termale. Potrebbero essere i bagni di Marco Paccio Marcello, così come ipotizzato da mesi dall’architetto Angelo Verderosa, che ha condiviso una prima ufficiosa analisi sui primi ritrovamenti.
Certamente il perimetro originario del complesso abbaziale è esattamente il doppio di quello esistente e delimitato dalle mura di cinta. Nella parte posteriore del complesso, i picchetti che delimitano l’area di scavo replicano una pianta inedita e presumibilmente ricca di dettagli. Ciò che incuriosisce gli archeologici in questa fase, sono gli indizi sullo spessore delle pareti che lasciano immaginare un’edificazione imponente e le tracce di un impianto idrico che copre buona parte dell’area interessata dallo scavo.
I rilievi finora tracciati non consentono un pronunciamento della Soprintendenza di Avellino e Salerno. Pertanto restano in piedi le ipotesi già avanzate, ad esclusione di quella che avrebbe voluto rinvenire la dimora originaria di San gugliemo da Vercelli. Si cerca una cittadella medievale o il museo funerario di Marco Paccio Marcello.
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