Lioni è la capitale altirpina della street art: circa 30 murales e una teca a cielo aperto

La biennale d'arte contemporanea bagout Garofalo e la complicità dei residenti hanno trasformato il borgo in passeggiata artistica con illustrazioni di momenti di convivialità, giochi, tradizioni e leggende

Lioni è la capitale altirpina della street art. Sono circa 30 le opere murarie dipinte su edifici dell’intero paese e firmate da artisti locali e internazionali in generale. Merito della biennale d’arte contemporanea Bag out Garofalo, che ha promosso la riqualificazione urbana attraverso l’estro artistico di celebri e celebrati personaggi. Le opere sono per lo più rappresentative della storia locale, restituiscono sulle pareti degli edifici messaggi di convivialità, antiche amicizie, tradizioni, fiabe e leggende del posto.

Ogni quartiere ha la sua rappresentazione pittorica da esibire. Il quartiere di Caselle, nel cuore del paese, è una teca gigante da ammirare che narra momenti salienti della vita di quartiere. L’ultima produzione pittorica è la madonna sotto l’arco della Chiesa dell’Annunziata, realizzata dall’artista Antonio Sena, sia proporre una miglioria a materiali erosi dal tempo, sia per illustrare e condividere con gli abitanti la sacralità di un arco che indicava la vita e la morte per chi lo attraversava, a seconda della cerimonia stabilita nella chiesa.

Altamente simbolico è anche il murales dipinto sulla facciata dell’edificio all’ingresso del paese: il volto di un bambino di colore che chiede di non essere respinto. “Restiamo umani” è il messaggio che restituisce, e da cui è possibile scaturire pensieri, parole, ed emozioni tipiche dello spirito artistico.

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