IL CORSIVO – Un “Quartetto” politico per Sanremo
Matteo Renzi non ha saputo resistere alla tentazione di pungere Elly Schlein che a sorpresa si è esibita con la chitarra sul palco di una Festa dell’Unità, invero alla presenza di un pubblico non proprio numeroso.
Niente: Matteo non ha perso l’occasione. Ospite di Giuseppe Brindisi a Zona Bianca su Rete 4, ci è andato giù spregiudicato e duro. Ha detto: “Elly con la musica è bravissima, ha fatto un pezzo che si prestava molto bene. Era una Festa del Pd dove c’era il simbolo del Pds, c’era la quercia, e ha fatto una canzone bellissima che io amo molto, dei Cranberries, una canzone che si chiama Zombie”. E poi, dopo un crescendo di tonalità, Matteo ha emesso il suo inconfondibile acuto: “Poteva scegliere un’altra canzone e invece ha fatto quella, una canzone bellissima e secondo me adatta a quella festa… In parlamento ci va poco, ha una percentuale di presenze del 21%, io del 70%, e dicono che non ci vado mai. La Schlein è molto più brava di me con la chitarra… Secondo me ha un futuro a Sanremo, in Parlamento un po’ meno”.
Ecco fin qui, la “botta” di Renzi. È vero: il suo sarcasmo è di chiarissima indole “toscanaccia”. Epperò bisogna convenire sull’efficacia della propaganda politica, anche se ormai difficilmente Matteo fa presa sull’elettorato, almeno in termini di voti. In tanti ammettono che resta tra i migliori “animali politici” dello Zoo italiano, ma ha perso la fiducia necessaria a trasformare la bravura in consenso.
Tuttavia, al netto del resto, la “pensata” di Sanremo suggerita per la Schlein non è del tutto campata in aria. Anzi. Con una modesta dose d’autocritica, ad esempio, lo “spartito” sanremese potrebbe arricchirsi di altre note talentuose del succitato Zoo. Ne verrebbe fuori un “quartetto” inedito perfino capace d’oscurare la meritata fama dei Cetra e dei “Quattro più Quattro di Nora Orlandi”.
Un’anteprima? Schlein, come detto, alla chitarra; Meloni al pianoforte; Conte al violino e Renzi… Per Matteo, nonostante sia ancora così giovane, ci starebbe a pennello un (vecchio) trombone.
Niente: Matteo non ha perso l’occasione. Ospite di Giuseppe Brindisi a Zona Bianca su Rete 4, ci è andato giù spregiudicato e duro. Ha detto: “Elly con la musica è bravissima, ha fatto un pezzo che si prestava molto bene. Era una Festa del Pd dove c’era il simbolo del Pds, c’era la quercia, e ha fatto una canzone bellissima che io amo molto, dei Cranberries, una canzone che si chiama Zombie”. E poi, dopo un crescendo di tonalità, Matteo ha emesso il suo inconfondibile acuto: “Poteva scegliere un’altra canzone e invece ha fatto quella, una canzone bellissima e secondo me adatta a quella festa… In parlamento ci va poco, ha una percentuale di presenze del 21%, io del 70%, e dicono che non ci vado mai. La Schlein è molto più brava di me con la chitarra… Secondo me ha un futuro a Sanremo, in Parlamento un po’ meno”.
Ecco fin qui, la “botta” di Renzi. È vero: il suo sarcasmo è di chiarissima indole “toscanaccia”. Epperò bisogna convenire sull’efficacia della propaganda politica, anche se ormai difficilmente Matteo fa presa sull’elettorato, almeno in termini di voti. In tanti ammettono che resta tra i migliori “animali politici” dello Zoo italiano, ma ha perso la fiducia necessaria a trasformare la bravura in consenso.
Tuttavia, al netto del resto, la “pensata” di Sanremo suggerita per la Schlein non è del tutto campata in aria. Anzi. Con una modesta dose d’autocritica, ad esempio, lo “spartito” sanremese potrebbe arricchirsi di altre note talentuose del succitato Zoo. Ne verrebbe fuori un “quartetto” inedito perfino capace d’oscurare la meritata fama dei Cetra e dei “Quattro più Quattro di Nora Orlandi”.
Un’anteprima? Schlein, come detto, alla chitarra; Meloni al pianoforte; Conte al violino e Renzi… Per Matteo, nonostante sia ancora così giovane, ci starebbe a pennello un (vecchio) trombone.
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