IL CORSIVO – La truffa on line, il Generale e il Caporale di giornata
Il Corriere della Sera on line ha raccontato (con Laura Tedesco) la storia incredibile di Gerardino De Meo, un Generale dell’Esercito in pensione che ha alle spalle una brillante carriera e che, da ultimo, ha ricoperto l’incarico prestigiosissimo di Comandante del distaccamento logistico della Nato a Verona e di West Star, il bunker antiatomico più grande d’Italia ad Affi.
Il Generale ha voluto rendere pubblico l’episodio della truffa web di cui è rimasto vittima nel 2021 – come egli stesso si sfoga aprendosi alla giornalista – “principalmente per mettere in guardia dai rischi dei social network, per far capire il livello di spregiudicatezza raggiunto da questi abilissimi truffatori e quanto sia facile caderci com’è capitato a me, che ho pagato a carissimo prezzo la mia buonafede”.
Eh sì, il prezzo è stato decisamente molto alto: ben duecentomila euro. Ed altrettanto smisurata è stata la buonafede del Generale. Il quale si era fidato, sempre on line, di una donna trentenne, che “diceva di chiamarsi Amy Huang, di essere una imprenditrice cinese, di essere proprietaria di una ditta di mobili, di vivere a Graz in Austria, di esserci conosciuti in Germania, dove avevo prestato servizio”.
“Abbiamo iniziato a chattare su WhatsApp – continua il Generale – e un giorno mi ha proposto un piccolo affare da mille euro. La cifra era talmente modesta che, anche per curiosità, ho accettato… Non l’avessi mai fatto… L’investimento consisteva nell’inviare denaro, sotto forma di criptovaluta, su una piattaforma dove sarebbe aumentato grazie a bonus di benvenuto e mensili… Dopo aver versato mille euro, ho ricevuto degli interessi, sembrava andare tutto bene e dopo quel primo investimento lei me ne ha proposto altri”.
Ed eccola qui la sorpresina. “Una puntata dopo l’altra – ricorda l’Alto Ufficiale – sono arrivato a perdere oltre duecentomila euro. Lo so, sembra incredibile che possa esserci cascato anch’io che mi sono occupato di intelligence e controspionaggio”.
Eh già, Illustrissimo Signor Generale: decisamente sembra incredibile. Tuttavia rifletto e mi chiedo: vuoi vedere che la sedicente cinesina Amy Huang, magari originaria di Forcella a Napoli, non sarebbe riuscita nell’impresa truffaldina se, invece d’incrociare un Generale esperto d’intelligence e controspionaggio, si fosse imbattuta in un “Caporale di giornata” unicamente dotato di buon senso?
Il Generale ha voluto rendere pubblico l’episodio della truffa web di cui è rimasto vittima nel 2021 – come egli stesso si sfoga aprendosi alla giornalista – “principalmente per mettere in guardia dai rischi dei social network, per far capire il livello di spregiudicatezza raggiunto da questi abilissimi truffatori e quanto sia facile caderci com’è capitato a me, che ho pagato a carissimo prezzo la mia buonafede”.
Eh sì, il prezzo è stato decisamente molto alto: ben duecentomila euro. Ed altrettanto smisurata è stata la buonafede del Generale. Il quale si era fidato, sempre on line, di una donna trentenne, che “diceva di chiamarsi Amy Huang, di essere una imprenditrice cinese, di essere proprietaria di una ditta di mobili, di vivere a Graz in Austria, di esserci conosciuti in Germania, dove avevo prestato servizio”.
“Abbiamo iniziato a chattare su WhatsApp – continua il Generale – e un giorno mi ha proposto un piccolo affare da mille euro. La cifra era talmente modesta che, anche per curiosità, ho accettato… Non l’avessi mai fatto… L’investimento consisteva nell’inviare denaro, sotto forma di criptovaluta, su una piattaforma dove sarebbe aumentato grazie a bonus di benvenuto e mensili… Dopo aver versato mille euro, ho ricevuto degli interessi, sembrava andare tutto bene e dopo quel primo investimento lei me ne ha proposto altri”.
Ed eccola qui la sorpresina. “Una puntata dopo l’altra – ricorda l’Alto Ufficiale – sono arrivato a perdere oltre duecentomila euro. Lo so, sembra incredibile che possa esserci cascato anch’io che mi sono occupato di intelligence e controspionaggio”.
Eh già, Illustrissimo Signor Generale: decisamente sembra incredibile. Tuttavia rifletto e mi chiedo: vuoi vedere che la sedicente cinesina Amy Huang, magari originaria di Forcella a Napoli, non sarebbe riuscita nell’impresa truffaldina se, invece d’incrociare un Generale esperto d’intelligence e controspionaggio, si fosse imbattuta in un “Caporale di giornata” unicamente dotato di buon senso?
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