Ancora violenza nel carcere di Ariano: detenuto picchia 4 agenti

Ennesimo episodio di violenza presso la casa circondariale del Tricolle

ARIANO IRPINO, RESTA ALTISSIMA LA TENSIONE IN CARCERE: POLIZIOTTI AGGREDITI DA DETENUTO, VIOLENTO E RECIDIVO

Una giornata di ordinaria follia in carcere ad Ariano Irpino, con diversi poliziotti da un detenuto, violento e recidivo. E i poliziotti che aderiscono al Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri, sollecitano interventi e dicono “Basta!”.
Come spiega il segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Tiziana Guacci, “la situazione nel carcere di Ariano Irpino è davvero allarmante. Lo stesso detenuto che qualche giorno fa buttò la bomboletta di gas ad altro detenuto, oggi ha creato caos nella Sezione Infermeria, sfondando la porta della stessa e inveendo contro il personale sanitario e penitenziario. Durante il contenimento, due ispettori della Polizia Penitenziaria e altri due poliziotti inviati al nosocomio. Una violenza folle ed inaccettabile, in cui anche la mancanza di adeguati provvedimenti disciplinari e penali verso i detenuti che alterano l’ordine e la sicurezza interna, aggredendo e ferendo il personale di Polizia Penitenziaria, è un segnale estremamente negativo per la stessa tutela ed incolumità fisica degli Agenti”.
“La cosa più grave che emerge da questa giornata di follia”, rimarca Donato Capece, segretario generale del SAPPE, “è che nulla l’Amministrazione riesce a realizzare per eliminare queste criticità. Tale situazione di immobilismo da parte dell’amministrazione penitenziaria sta mettendo a dura prova il lavoro della Polizia Penitenziaria, tanto che come SAPPE stiamo decidendo di dare vita a breve ad eclatanti azioni di protesta per manifestare il proprio disagio lavorativo”. “Sarebbe opportuno dotare al più presto la Polizia Penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”, conclude.

 

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