IL CORSIVO – Si chieda scusa a Greta Thunberg

Cento scienziati e studiosi hanno firmato una lettera aperta rivolta ai media sul linguaggio con cui affrontare il cambiamento climatico. L’obiettivo è di far comprendere a tutti i cittadini di ogni angolo del mondo che la condizione che stiamo vivendo è decisamente allarmante. Ma anche che non tutto è perduto, ovvero che il tempo per rimediare, almeno parzialmente, ce l’abbiamo ancora, purché si cominci a fare subito ciò che doveva già esser fatto da anni.
Il linguaggio da usare – suggeriscono gli scienziati – è quello della verità scientifica. E la verità è che “l’era del riscaldamento globale è terminata, per lasciare il posto all’era dell’ebollizione globale. Il cambiamento climatico è qui ed è terrificante”.
Il linguaggio deve essere quello della verità anche e soprattutto per informare sulle cause reali che ci hanno portato alla situazione attuale. È indispensabile “parlare delle cause della crisi climatica e delle sue soluzioni. Omettere queste informazioni condanna le persone all’impotenza”.
“In questo periodo storico – continuano gli scienziati – è ancora possibile costruire un futuro migliore… È nostra responsabilità come cittadini italiani e membri della comunità scientifica avvertire chiaramente di ogni minaccia della salute pubblica. Ed è dovere dei giornalisti difendere il diritto all’informazione e diffondere notizie scientifiche verificate”.
Quali siano queste notizie, nella lettera si leggono in tutta chiarezza: “Le cause principali del cambiamento climatico sono: le emissioni dei gas serra prodotte dall’utilizzo dei combustibili fossili. Ed è altrettanto chiaro quali siano le soluzioni: la rapida eliminazione dell’uso del carbone, petrolio e gas, la decarbonizzazione attraverso le energie rinnovabili”.
Cosa dire? Semplicemente una cosa, a mio modestissimo avviso: una ragazzina che tutti conosciamo, Greta Thunberg, va sostenendo da tempo le tesi degli scienziati che avete appena letto. Non pochi capi di Stato e politici d’ogni colore hanno detto di tutto per farla passare per pazza (o per idiota, scegliete voi). Non servono più le scuse. Servono azioni politiche e comportamenti individuali collettivi. Prima ne prendiamo coscienza, meglio per la Terra. Ossia per noi di oggi e per loro di domani.

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