Sì al bilancio dell’Alto Calore. I sindaci ringraziano la Regione Campania ma licenziano la politica

Il Sì dei sindaci al bilancio dell’Alto Calore segna il passaggio dalla vecchia alla nuova società idrica evitando il fallimento. Finisce qui anche la fase Ciarcia. L’intervento della Regione ha salvato la gestione pubblica dell’acqua, ma ha posto le fondamenta per una amministrazione rigorosamente manageriale con la politica fuori dalla porta

I sindaci irpini e sanniti soci dell’Alto Calore hanno votato all’unanimità il bilancio che chiude la lunga fase della azienda interprovinciale. Dal prossimo esercizio la nuova società gestirà il ciclo integrato idrico solo nella provincia di Avellino, mentre nel Sannio si costituirà un soggetto pubblico privato. Con il voto sui provvedimenti finanziari si completano gli adempimenti necessari al salvataggio dell’azienda, che ora deve attendere due ulteriori passaggi: la firma della convenzione con l’Ente Idrico Campano sull’affidamento già decretato dal Presidente della Campania Vincenzo De Luca; il via libera dei creditori al concordato proposto e accolto dai giudici del Tribunale di Avellino. A settembre i due ultimi tasselli saranno al loro posto e comincerà la nuova fase. In questa prospettiva, ringraziando Il Governatore Vincenzo De Luca e l’Assessore all’Ambiente Fulvio Buonavitacola per aver consentito il salvataggio della gestione pubblica, i soci chiedono una nuova fase anche sul piano gestionale. I Presidenti della Provincia e del Distretto Idrico Irpino, Buonopane e Palmieri, annunciano con la Regione di lasciare la politica fuori dalla porta. Occorre un management di altro profilo per gestire un quinquennio che sia presenta impegnativo. Il piano di risanamento dovrà essere rispettato punto per punto, ma nel frattempo l’Alto Calore dovrà realizzare un ciclo integrato delle acque efficiente, garantendo equità tariffaria e investimenti che consentano di superare le criticità esistenti.

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