Tornano i conti della sanità in Campania nonostante il doppio gap di risorse e personale
Nonostante il doppio gap di dipendenti e risorse in meno rispetto alle altre regioni, la Sanità della Campania registra conti in ordine con la sufficienza nei livelli essenziali di servizi. Soffre invece mezza Italia: dall’Emilia alla Toscana, dal Piemonte all’Umbria, i Governatori hanno dovuto ripianare i debiti
Tornano i conti della sanità in Campania nonostante il doppio gap di risorse e personale. La Campania sconta la mancanza di medici e infermieri per il blocco prolungato delle assunzioni imposto dal commissariamento nei dieci anni del Piano di Rientro, mentre il riparto pro capite dei trasferimenti statali rallenta lo sforzo che pure si sta facendo per impinguare gli organici sui territori. I dati che affluiscono al Ministero dalle 20 regioni italiane confermano l’equilibrio finanziario nella amministrazione dei servizi sanitari e ospedalieri sul territorio regionale, mentre nel contempo si raggiunge anche la sufficienza nei livelli essenziali di assistenza. La performance del Governo presieduto da Vincenzo De Luca viene considerata ancora più rilevante se si considera che fino al 2035 ogni anno dovranno essere pagati oltre 230 milioni di euro, vincolati al risanamento del debito accumulato nell’ultimo trentennio, ma prima del 2015, come rimarca e ricorda sovente il Governatore. Se la Campania sorride, soffre invece mezza Italia: dall’Emilia alla Toscana, dal Piemonte all’Umbria, i Governatori hanno dovuto ripianare i debiti con fondi regionali. Pesa nelle regioni virtuose del Centronord il conto per l’emergenza Covid-19.
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