Asi Avellino Università Federico II progettano il Polo industriale del Freddo in Valle Ufita

Il Consorzio Asi rilancia il Polo del Freddo in valle Ufita nel quadro della piattaforma logistica collegata alla costruenda stazione ferroviaria Hirpinia. Intesa con l’Università di Napoli Federico II per un investimento nell’area Zes. Saranno protagoniste le grande aziende dell’agroalimentare

Il Consorzio Asi Avellino e l’Università Federico II progettano insieme il Polo industriale del Freddo in Valle Ufita. Sorgerà nel più ampio contesto della piattaforma logistica, collegata alla costruenda stazione ferroviaria Hirpinia dell’Alta capacità Bari Napoli. Il Consorzio punta a realizzare un’opera ideata nel 2007 con uno studio di prefattibilità commissionato dal consorzio Asi di Avellino all’epoca dall’ex presidente del consiglio regionale Pietro Foglia, ed elaborato dall’Università Iuav di Venezia, ateneo statale di architettura, design, arti visive, urbanistica e pianificazione del territorio, sotto il coordinamento di Umberto Trame, docente di Composizione architettonica ed urbana, e di Marco Mazzarino, docente di Economia applicata. Lo studio inquadra l’area di insediamento del Polo nel cuore della Valle Ufita industriale, valutandone l’utilità nel sistema della logistica regionale, nazionale e internazionale grazie al collegamento con il sistema ferroviario. Il Polo del freddo prevede la realizzazione di strutture e facilities industriali per l’import/export di prodotti refrigerati (magazzini di stoccaggio e centro logistico), per una superficie coperta di 25.000 metri quadrati (1000 metri quadri di uffici e servizi, 8000 metri quadri di celle frigorifere a -35° C e 16.000 metri quadri destinate a celle frigo a +5° C), con una potenza frigorifera installata di circa 3 Megawatt, di un consumo elettrico risparmiato di circa 10 milioni di kWh, pari a 5.300 tonnellate di CO2 annue non immesse in atmosfera, grazie all’approvvigionamento con energie rinnovabili. Il solo blocco refrigerazione, in base alle previsioni, impiegherebbe 40 operai e 5 unità di personale amministrativo. Il dato complessivo sulle possibili ricadute occupazionali è di 140 addetti, ma il pieno sfruttamento della potenza frigorifera disponibile (3,5 MW) innalza il numero potenziale di addetti fino a circa 350 unità. Saranno protagoniste le grande aziende dell’agroalimentare con investimenti privati facilitati dalla ZES, Zona Economica Speciale, che ricomprende Valle Ufita e l’Irpinia.

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