IL CORSIVO – Santanchè e l’etica della politica
Lunghissima intervista a tutto campo del Corsera di ieri (Monica Guerzoni) alla Premier Giorgia Meloni. Domande molto interessanti e incisive, risposte che hanno il pregio della chiarezza, a prescindere dalla condivisibilità o meno.
Non poteva mancare, naturalmente, la domanda sulla vicenda giudiziaria dell’attuale ministra del Turismo. Eccola.
“Santanchè si prepara a rispondere alle accuse di Report rilanciate dalle opposizioni. È preoccupata?”.
La risposta: “No, non sono preoccupata. Daniela Santanchè sta lavorando molto bene e i risultati lo dimostrano. Ha deciso di riferire in aula per spiegare al meglio la sua posizione. Una scelta di trasparenza e serietà che non era scontata e dimostra la sua buonafede”.
Cosa dire? Allo stato dei fatti, il punto di vista della Premier è ineccepibile. Report è soltanto una metafora, ancorché rispettabile, del vangelo secondo Sigfrido. Tuttavia, verrà il tempo della verità giudiziaria. Sarà allora, al di là della propaganda, che potremo misurare la valenza reale che Giorgia Meloni attribuisce all’etica della politica. Non è irrilevante ricordare che, nell’eventualità d’un reato accertato, la “buonafede” resta una categoria dello spirito estranea alla logica giudiziaria.
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