IL CORSIVO – Alessandra e Rachele Mussolini al calor bianco

Il tema dei diritti divide politicamente perfino – udite, udite! – le sorelle Alessandra e Rachele Mussolini.
La prima ha presentato un emendamento (in sede di Europarlamento) a favore della registrazione dei figli di ogni tipo di famiglia. L’altra, consigliera comunale di Roma, l’ha contestata con sorprendente veemenza. Ha detto: “Apprendo solo ora le opinioni radicalmente cambiate di mia sorella su certi temi. Le apprendo dagli organi di stampa perché purtroppo da tanti anni non abbiamo rapporti… Nella vita tutti possono cambiare idea. E da persona democratica mi fa piacere che Alessandra sia libera di esprimere opinioni non condivise dalla quasi totalità dei suoi colleghi di partito. Tuttavia, credo che qualora si cambi idea in maniera così repentina su temi come la maternità surrogata, su cui siamo tutti allineati nel centrodestra, forse ci si dovrebbe porre domande sull’appartenenza a un partito, che potrebbe non essere più la sua comunità di riferimento. Credo che mia sorella sia ormai arrivata a un punto in cui può dire tutto quello che le pare… ma è una questione di rispetto e non escludo che queste sue opinioni possano scioccare gli esponenti della sua comunità politica e le persone che all’epoca la votarono”.
Naturalmente, non entro nel merito del duello “al calor bianco” delle “sorellastre coltello”. Una cosa, però, appare scontata: a vederle così, l’una contro l’altra armate, Nonno Benito si starà rivoltando (incazzatissimo) nella tomba. Magari dicendo tra sé e sé: “Ora ci manca soltanto che mia nipote Alessandra si metta a marciare sottobraccio con Elly e Peppo Conte!”.

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