Aiuole “mangia smog” ad Avellino. L’Università di Salerno sperimenta i biofiltri a San Tommaso
L’Università di Salerno investe fondi del PNRR ad Avellino per realizzare un progetto di rigenerazione dell’aria nei centri urbani ad alta concentrazione di anidride carbonica. A San Tommaso saranno sperimentate le aiuole ‘mangia smog’
Saranno installate aiuole “mangia smog” ad Avellino. L’Università di Salerno sperimenta i biofiltri nel popoloso rione di San Tommaso, investendo fondi del PNRR. Il Dipartimento di Chimica e Biologia ‘Adolfo Zambelli’ realizza un progetto di ricerca con biotecnologie per la rigenerazione dell’aria nei centri urbani ad alta concentrazione di anidride carbonica. A San Tommaso utilizzerà alcune aree messe a disposizione dal comune di Avellino, con cui si appresta a siglare un protocollo d’intesa. L’ateneo salernitano è titolare di uno dei cinque nuovi Centri di ricerca cosiddetti di ‘Frontiera’, che rientrano nel Piano Nazionale della Ricerca 2021-27. Il progetto, curato dai professori Stefano Castiglione e Angela Ceccarelli, utilizza piante e microrganismi nella riduzione della anidride carbonica. Con l’aiuto dell’intelligenza artificiale sarà elaborato un algoritmo che consentirà a regime una gestione virtuosa di piante, ammendanti e microbioma, con l’obiettivo di mettere in equilibrio produzione e riassorbimento della anidride carbonica. Una volta sottoscritto il protocollo, il programma di ricerca si potrà sviluppare per 36 mesi.
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